Ancora una volta sono stati Mutaz Barshim e Bohdan Bondarenko i mattatori della Diamond League 2014 offrendo ai 47.000 del Re Baldovino un altro duello memorabile finito con il successo del qatariota con il nuovo record asiatico di 2,43. Bondarenko apre la gara a 2,28 e supera tutte le misure al primo tentativo fino a 2.40. Barshim ha avuto qualche problema a superare i 2,28 dove ha avuto bisogno di due prove mentre Bondarenko ha superato 2.28, 2.34 e 2.37 sempre alla prima. Barshim ha invece commesso un errore a 2.37 e la vittoria nella Diamond Race sembrava in pericolo. Alla quota successiva a 2.40 entrambi volano alla prima prova. Barshim valica l’asticella a 2.43 sempre alla prima prova e realizza contemporaneamente il primato asiatico e il record della Diamond League. Bondarenko prova i 2.43 ma senza successo. L’asticella viene portata su a 2.46, un centimetro in più rispetto al record del mondo di Javier Sotomayor. Entrambi hanno avuto discreti tentativi a 2,46 ma nessun salto era particolarmente vicino al record mondiale. Terzo si è classificato Ivan Ukhov con 2,34.
In tutto in questa stagione sono stati registrati ben 16 salti oltre i 2,40. Il bilancio stagionale tra Barshim e Bondarenko è di tre vittorie a testa. Grazie a questa prestazione Barshim è secondo da solo nelle liste mondiali di sempre a due centimetri da Sotomayor davanti a Bondarenko e Patrick Sjoberg. Barshim ha potuto così celebrare la vittoria nella Diamond Race durante la premiazione finale di consegna dei 16 vincitori.
“Oggi contava solo vincere. Ora sono il principe del salto in alto, voglio diventare il re”, ha detto Barshim. La prossima sfida tra Barshim e Bondarenko sarà alla Continental Cup di Marrakesh.
Il 2,43 di Barshim è stato uno dei sette record mondiali stagionali realizzati nel Memorial Van Damme.
5,93 di Lavillenie: miglior misura mondiale stagionale
Uno di questi è arrivata dall’altro protagonista indiscusso della serata Renaud Lavillenie che ha superato 5,93 al secondo tentativo dopo due salti a 5,65 e uno a 5,83. Lavillenie, la cui immagine era ben visibile in tutti i manifesti pubblicitari del meeting, si è concesso poi tre prove a 6,03, che avrebbe rappresentato il suo record all’aperto. Lavillenie è l’unico atleta capace di vincere tutte le cinque edizioni della Diamond League dal 2010.
Super lanci di Adams e Spotakova
Nei lanci Valerie Adams e Barbora Spotakova hanno realizzato la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record del mondo rispettivamente nel peso e nel giavellotto. Adams ha incrementato di 13 centimetri la sua migliore prestazione mondiale dell’anno con 20,59 che migliora il record del Van Damme di Nataliya Lisovskaya che resisteva da 27 anni. Secondo posto per la campionessa europea Christina Schwanitz con 19.86 davanti alla statunitense Michelle Carter (19.73). Adams ha vinto tutte le sette prove della Diamond League alle quali ha preso parte e ha incrementato la sua striscia vincente a 56 gare consecutive.
Barbora Spotakova si è assicurata il titolo della Diamond League con un lancio di 67.99 al quarto tentativo che le vale la migliore prestazione mondiale dell’anno e il record del meeting.
Un’altra campionessa imbattibile è la colombiana Catherine Ibarguen che non perde ormai da due anni e a Bruxelles ha realizzato la terza migliore prestazione della sua carriera con 14.98, 33 centimetri in meno rispetto al salto di 15.31 di Montecarlo che le vale la quinta miglior misura di sempre. Come per Adams e Spotakova anche Ibarguen ha vinto la Diamond Race. Olha Saladuha si è piazzata seconda con 14.53
Salto in lungo maschile: diamante a Mokoena
Il salto in lungo presentava la situazione più incerta dell’intero programma della Diamond League con tanti atleti ancora in lizza per il successo finale. Chi vinceva a Bruxelles portava a casa il diamante. A conquistare il trofeo è stato il sudafricano Godfrey Khotso Mokoena che si è imposto nella finale di Bruxelles con 8,19 precedendo l’olandese di origini ghanesi Ignisious Gaisah e il campione olimpico del triplo Christian Taylor (8.06).