L’Italia ha aperto alla grande gli Europei di Goteborg con le medaglie di Paolo Dal Molin (argento) e Veronica Borsi (bronzo) negli ostacoli. Nel mezzofondo arriva la bella soddisfazione per la qualificazione in finale della ventiduenne Giulia Viola nei 1.500 m, che hanno visto il debutto con la maglia gialla della Svezia dell’ex etiope Abeba Aregawi.
Mezzofondo: Menzione per Giulia Viola, in finale nei 1.500 m. La ventiduenne di Montebelluna ha migliorato ancora una volta il suo record personale correndo in 4’13”80 e finendo al quarto posto nella scia della spagnola Natalia Rodriguez (4’12”25), della britannica Laura Muir (4’12”36) e della primatista mondiale indoor Yelena Soboleva (4’12”61). La Viola, vice campionessa italiana quest’inverno, ha ottenuto l’accesso in finale con l’ultimo tempo delle ripescate. Peccato per l’eliminazione di Margherita Magnani (purtroppo condizionata dall’influenza), che ha concluso la sua prova in 4’15”85 nella batteria più veloce vinta dalla svedese di origine etiope Abeba Aregawi in 4’11”38. Il pubblico svedese presente allo Scandinavium ha tributato un lungo applauso alla propria neo-connazionale, che una settimana fa ha realizzato il secondo miglior tempo della storia correndo in 3’58”40 a Stoccolma.
800 m – donne – batterie – Marta Milani ha invaso la corsia e ha subito la squalifica dopo aver tagliato il traguardo in 2’05”06, che sarebbe stato il suo record personale. La russa Yelena Kotulskaya (più conosciuta con il cognome da nubile Kofanova) guida la lista delle qualificate alla semifinale con 2’02”35 davanti all’ucraina Nataliya Lupu (2’02”55) e alla britannica Jennifer Meadows (2’02”88).
800 m – uomini – batterie – Eliminazione per Giordano Benedetti, che ha concluso all’ultimo posto la sua batteria in 1’53”44. In evidenza il polacco Adam Kszczot, campione uscente, che ha fatto segnare il miglior tempo delle batterie con 1’48”69 precedendo Josef Repcik (1’48”88).
3.000 m – batterie – Eliminazione per Abdelah Haidane, che ha concluso la seconda batteria sui 3.000 m in 8’03”20. Si è messo subito in luce il favorito Hayle Ibahimov, che ha vinto passeggiando la seconda batteria in 7’50”55 candidandosi per la vittoria finale. Il giovane azero potrebbe vincere la sua quarta medaglia europea dopo il doppio oro sui 5.000 e sui 10.000 m agli Europei juniores del 2009 e l’argento sui 3.000 m nella precedente edizione degli Europei indoor a Parigi Bercy sui 3.000 m alle spalle di Mo Farah.
Ostacoli – Due medaglie per l’Italia
E’ partita con due botti azzurri la trentaduesima edizione dei Campionati Europei Indoor alla Scandinavium Arena di Goteborg. Sono stati i due ostacolisti azzurri Paolo Dal Molin (argento) e Veronica Borsi (bronzo) nei 60 m a ostacoli a regalare le prime gioie all’atletica italiana.
Paolo Dal Molin ha conquistato una strepitosa medaglia d’argento battendo con il tempo di assoluto livello mondiale di 7”51 il primato italiano detenuto da Emanuele Abate di ben sei centesimi di secondo. L’ostacolista di mamma bellunese e papà camerunense trasferitosi in Germania a Sarbrucken ad un’ora di auto da Mannheim era in condizioni strepitose, messe in evidenza già dalla batteria corsa al mattino in 7”59. Fin dalla semifinale, vinta in 7”58 e per tre centesimi sul francese Pascal Martinot Lagarde, si era capito che l’impresa era nell’aria. Dal Molin, che ha preso il cognome della madre, è stato battuto di due centesimi di secondo dal russo Sergey Shubenkov, che con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 7”49 ha aggiunto il titolo europeo indoor a quello vinto all’aperto sui 110 m a ostacoli a Helsinki 2012 e all’oro degli Europei under 23 vinto a Ostrava nel 2011. Pascal Martinot Lagarde, campione del mondo juniores nel 2010 e medaglia di bronzo ai Mondiali Indoor nel 2012, ha conquistato il bronzo in 7”53.
“Ho sbagliato il primo ostacolo dopo una partenza straordinaria, ma dentro ho pensato che gli altri non sarebbero riusciti a superarmi. Dedico la medaglia al mio allenatore e all’Athletic Club Bolzano, la mia società. Il mio allenatore ha avuto il merito di insistere fino in fondo”, ha detto a caldo Dal Molin.
Altrettanto straordinaria è stata la medaglia di bronzo di Veronica Borsi nei 60 ostacoli con il record italiano battuto due volte in semifinale (7”96) e in finale (7”94). La venticinquenne di Bracciano ha cancellato il record italiano (7”97) di Carla Tuzzi che resisteva dal 1994. La turca Nevin Yanit si è confermata campionessa europea in 7”89 dopo i successi all’aperto di Barcellona 2010 e Helsinki 2012. La bielorussa Alina Talay ha conquistato l’argento con 7”94, stesso tempo di Veronica Borsi. La medaglia dell’ostacolista laziale premia la forza di volontà di una ragazza che nel 2008 ha subito un gravissimo infortunio (rottura del tendine d’Achille) durante una gara di salto in lungo dopo una promettente carriera giovanile nella quale è stata quinta ai Mondiali allievi nel 2003 e quinta agli Europei Juniores nel 2005. Dal 2010 si allena sotto la guida di Vincenzo De Luca che seguì Carla Tuzzi.
“Non fatemi piangere. Dedico la medaglia alle Fiamme Gialle e al mio allenatore. Volevo una serata da ricordare ma non mi sarei mai sognata di vincere una medaglia e di stabilire due record italiani”, ha detto la Borsi quasi commossa in zona mista.
La prima medaglia della Serbia
La prima medaglia assegnata a questi Europei é andata al lanciatore di peso Asmir Kolasinac, che ha regalato la prima medaglia d’oro alla Serbia nella storia degli Europei Indoor. Kolasinac, che ha ottenuto la migliore prestazione di 20.31 nella qualificazione disputata giovedì sera nel prologo nella Market Square, ha realizzato le quattro migliori prestazioni della serata con il lancio più lungo misurato a 20.62. Amza Alic della Bosnia Herzegovina ha conquistato l’argento con 20,34 m precedendo Ladislav Prasil della Repubblica Ceca che ha realizzato il miglior lancio di 20,29.
Secondo titolo consecutivo di Nana Djimou
La francese Antoinette Nana Djimou ha bissato l’oro continentale indoor vinto in casa a Parigi nel 2011. La Djimou ha vinto un duello emozionante con la bielorussa Yana Maksimava che si trovava in testa dopo le prime tre prove (8”63 nei 60 ostacoli, 1.90 nel salto in alto e 14.65 nel lancio del peso). Con un salto da 6.32 la francese ha superato in classifica generale la bielorussa che non è andata oltre un miglior salto da 5.94. Ad una gara dalla fine la Djimou aveva un vantaggio di 88 punti sulla bielorussa. La vittoria negli 800 in 2’14”84 non è bastata alla Maksimava per superare la francese che ha chiuso gli 800 in 2’20”62. Alla fine delle cinque fatiche la francese ha totalizzato uno score vincente di 4666 punti, solo otto in più rispetto alla Maksimava che ha stabilito il suo primato personale. Hanna Melnychenko ha prevalso nella lotta per la medaglia di bronzo con 4608 punti davanti all’olandese Ramona Fransen (4571 punti). Questi i parziali della Djimou: primo posto nei 60 ostacoli in 8”12, 1.75 nell’alto, 15.35 nel peso, 6.32 nel lungo e 2’20”62 negli 800). Da sottolineare l’eccellente prova della junior belga di origini senegalesi Nafissatou Thiam che solo poche settimane fa ha strappato alla grande Carolina Kluft il record mondiale under 20 del pentathlon indoor con 4558 punti. La belga ha concluso in sesta posizione con 4493 punti (con un eccellente 1.87 nel salto in alto) dopo essere stata in lotta per il podio a una gara dalla fine. Potrebbe essere lei la stella delle prove multiple del futuro.
il meglio della giornata azzurra
La giornata azzurra é cominciata sotto i migliori auspici con la bella batteria corsa in scioltezza da Michael Tumi in 6”59 che lascia ben sperare per la semifinale e l’eventuale finale di Sabato. Meglio del velocista vicentino ha fatto soltanto il giovane talento francese Jimmy Vicaut con 6”55.
Simona La Mantia è stata una delle tre sole qualificate alla finale del triplo femminile in grado di ottenere la misura di qualificazione automatica saltando 14.24 al primo tentativo. Allo stesso modo Daniele Greco ha passato il turno agevolmente con 16.94 al primo salto. Peccato invece per la giovane primatista italiana Roberta Bruni che supera 4.16 e 4.36 al secondo tentativo, ma deve arrendersi a 4.46 che sfiora al terzo tentativo. Qualificazione centrata anche per il figlio d’arte marchigiano Gianmarco Tamberi che supera tutte le misure fino a 2.23 al primo tentativo. La qualificazione è stata sospesa a 2.28 per raggiunto numero di finalisti. Un errore a 2.13 è costato purtroppo caro a Silvano Chesani, che supera poi 2.23, ma non basta per accedere alla finale. Peccato per Marco Fassinotti che supera 2,13 e 2,18 m al primo tentativo, ma i 2,23 realizzati al terzo tentativo non bastano per entrare in finale. Qualificazione per tutti i favoriti Sergey Mudrov, Aleksey Dmitik, Robbie Grabarz e Konstantinos Baniotis.