Grande sorpresa alla Dubai Marathon dove si è imposto il bronzo olimpico Tamirat Tola con il record del percorso di 2:04’11”, grande tempo in una giornata calda e umida tutt’altro che ideale per realizzare grandi prestazioni cronometriche. L’annunciato Kenenisa Bekele si è ritirato dopo circa 23 chilometri in seguito ad una caduta nelle fasi iniziali della gara.
Il venticinquenne Tola ha migliorato il record personale di oltre due minuti e il primato della gara detenuto dal connazionale Ayele Abshero di dodici secondi. I connazionali Mule Wasihun e Sisay Lemma hanno completato la tripletta etiope piazzandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto in 2:06’46” e in 2:08’04”.
La gara è partita a ritmi forsennati con un passaggio di 14’26” al 5 km (ritmo da 2:01’48”) e di 28’58” al 10 km. Bekele, ripresosi dalla caduta, è passato in 29’03” al 10 km prima di perdere il terreno tra il 10° e il 15° km.
Il gruppo di testa composto da nove atleti ha continuato a tenere un ritmo molto sostenuto al di sotto del passaggio del record del mondo di Dennis Kimetto al 15 km (43’34” andatura da 2h02’33”). Bekele aveva un ritardo di 28 secondi (44’02”).
Sette atleti sono transitati alla mezza maratona in 61’36”. Bekele ha perso ulteriormente terreno scivolando a 1 minuto e 16 secondi dal gruppo di testa prima di ritirarsi. Jos Hermens, manager di Bekele, ha affermato dopo la gara che il braccio del campione etiope sanguinava. Kenenisa si è fatto male all’anca.
Al 25° km il gruppo di testa si è ridotto ulteriormente a quattro atleti: Tola, Lemma, Wasihun (quinto lo scorso anno a Dubai) e il pacemaker Amos Kipruto. Wasihun è stato il primo a venire staccato. Successivamente ha perso terreno Lemma che non è riuscito a tenere il ritmo del pacemaker al 28 km. Nei 12 chilometri finali Tola è rimasto da solo in testa. Tola era ancora in tabella di marcia per battere il record mondiale al 30° km quando è passato da solo in 1:27’39”.
Il venticinquenne etiope ha preso un vantaggio di 58 secondi sugli avversari al 35° km (1:42’34”) prima di incrementare il divario fino a oltre due minuti nei 5 km successivi, anche se con un ritardo di 47 secondi nei confronti del passaggio del record mondiale. Tola ha tagliato il traguardo in 2:04’11” (nono miglior tempo di sempre) con 2 minuti e 35 secondi di vantaggio sul secondo classificato (il margine più ampio nella storia della maratona di Dubai) togliendo 13 secondi al precedente record del percorso del connazionale Ayele Abshero. Tola vinse la Boclassic di Bolzano nel 2015.
Sorpresa ancora più grande nella gara femminile dove la ventiseienne Workenesh Degefa si è imposta in 2:22’36” al debutto in maratona battendo le connazionali Shure Demise (2:22’57”) e Yergual Melese (2:23’13”).
Degefa ha staccato Demise di 23 secondi piazzando l’azione decisiva con uno split di 16’50” tra il 30 e il 35 km. Nonostante un vistoso rallentamento tra il 35 e il 40 km (split cronometrato in 17’24”) nel quale Demise ha ridotto lo svantaggio da 23 a 10 secondi, Degefa ha stretto i denti nella parte finale difendendo il primo posto grazie ad un’ultima frazione di 2 km in 17’02” prima di tagliare il traguardo con 22 secondi di vantaggio su Demise.
Entrambi i vincitori sono allenati dal coach etiope Gemedu Dedefo che segue anche Hayle Lemi Berhanu, Atsede Baysa, Aselfech Mergia, il vincitore dell’edizione 2014 Tsegaye Mekonnen e la prima classificata del 2013 Tirfi Tsegaye.
I vincitori della Dubai Marathon hanno incassato un assegno da 250.000 dollari a testa. Si tratta del premio in denaro più ricco in una maratona a livello mondiale.