Road to New York: Sara Dossena, sei domande prima della maratona

Road to New York: Sara Dossena, sei domande prima della maratona

02 Novembre, 2017
Francesca Grana
Sara Dossena
Sara Dossena

Cosa non può mancare nella valigia di una futura maratoneta?

Le scarpe da gara! Tutto il resto è meno importante: se anche mi dimentico qualcosa, lo posso ancora ricomprare a New York.

Ed “extra running”, cosa non devi assolutamente dimenticare?

Le scarpe col tacco! Sempre ammesso di essere in grado di indossarle, una volta finita la maratona. Sono un accessorio che non manca mai… anche se il più delle volte finisce che non escono nemmeno dalla valigia e giro sempre vestita sportiva.

Con quali scarpe gareggerai?

Ho scelto le Mizuno Sonic. Dopo averci preso confidenza con qualche allungo in allenamento, le ho testate in gara alla mezza di Monza, alla 30 km della Parma Marathon e in un 5.000 tirato in allenamento.

Hai già deciso cosa indosserai per gareggiare?

In valigia ho messo di tutto, sono pronta a ogni evenienza! Di solito preferisco correre piuttosto svestita, ma domenica sono annunciati 8° alla partenza, quindi penso che vincerà la prudenza e opterò per la canottiera piuttosto che il top.

Ciò a cui noi italiani non siamo abituati, è che tutti noi top runner dovremo dichiarare esattamente come ci vestiremo già la sera prima della maratona, in modo che le nostre divise siano vagliate e approvate. So già che capi con sponsor troppo evidenti, per esempio, saranno bocciati.

Chi ti farà compagnia a New York?

Parto col mio allenatore Maurizio Brassini e con la maratoneta Emma Quaglia, con cui spero di condividere anche parte della gara, visto che è annunciata in grande forma.

Ultimo lavoro prima di partire?

Prima di partire, martedì, ho corso 4×2.000 a ritmo maratona. Una volta arrivata a New York, venerdì farò un po’ di variazioni, sabato 40’ tranquilli e poi finalmente domenica si gareggia. Non sono abituata a scaricare troppo prima di una gara, già così mi sto allenando molto poco per i miei standard. Ma la mia non è una ricetta universale, è giusto che ognuno rispetti le proprie abitudini.

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