L’Etiopia trionfa alla Venice Marathon con i compagni di allenamento Katema Mamo e Konjit Biruk ma tra i protagonisti della 29ma edizione della classica veneta una menzione speciale la merita il 35enne Giovanni Gualdi che si è piazzato al secondo posto in 2:18’40” dopo una gara in rimonta negli ultimi chilometri.
Katema Mamo ha tagliato il traguardo in Riva dei Sette Martiri in 2:16’45” malgrado un vistoso rallentamento nel durissimo tratto finale lungo i ponti corso a oltre 4′ al km. Il tempo è stato rallentato anche a causa del vento che si è fatto sentire lungo il percorso.
La gara è è partita da Stra ad un ritmo molto lento con un passaggio di 15’52” nei primi 5 km. La lepre Robert Ndiwa, incaricata di tenere il ritmo nei primi 25 km, ha guidato un quartetto formato da Donald Sambu, Weldon Korir, Elijah Serem, Joseph Korir (l’atleta più accreditato tra i partenti con un personale di 2:09’56” stabilito a Hannover) e Katema Mamo.
Dopo un inizio molto controllato il ritmo si è ravvivato intorno al 10° km quando Ndiwa ha corso un parziale al 10° km in 2’59”. Dopo il passaggio ai 10 km in 31’17” Mamo ha lasciato la compagnia di Serem, Korir e Kiptum e ha ridotto il gap nei confronti di Ndiwa al 15° km. La gara è proseguita su ritmi non molto elevati con passaggi al 15° km in 46’58”, al 21 km in 1:05’52” e al 25° km in 1:18’08”. Poco dopo il 25° km Mamo è rimasto da solo dopo che Ndiwa ha finito il suo compito di pacemaker.
Il ventenne ha finito per pagare il conto nel tratto finale lungo il tratto più difficile della gara lungo il Ponte della Libertà e nel tratto finale costituito dai 14 ponti il suo passo si è fatto pesante. Malgrado un vistoso rallentamento dopo il passaggio in 2:07’01 al 40° km il successo non è mai stato in discussione.
“Non sono contento del tempo finale ma negli ultimi chilometri ho sentito dolori al ginocchio” ha spiegato il vincitore. Mamo, nato nel 1994, era alla terza maratona in carriera. Aveva già corso due mezze maratone in Italia.
Proprio nei chilometri finali il bergamasco Giovanni Gualdi ha coronato la sua rimonta che gli è valsa il secondo posto davanti al keniano Weldon Korir (terzo in 2:19’34”).
“Sono davvero contento del secondo posto. E’ una grande sorpresa perché pensavo di essere arrivato terzo. Il tempo finale è modesto ma abbiamo corso per 25 km con un forte vento contrario” ha detto Gualdi al traguardo.
La gara femminile ha visto il duello nei chilometri iniziali tra le due compagne di allenamento Konjit Biruk e Motu Gedefa che hanno corso insieme in testa fino al 25° km a ritmi non elevati (passaggi al 15° km in 56’27” e 1:21’14” alla mezza maratona). A quel punto Biruk, l’atleta più accreditata con un personale di 2:28’11” stabilito a Dubai nel 2014, ha piazzato l’allungo decisivo. Biruk ha corso da sola per 17 km prima di tagliare il traguardo in 2:40’20. Gedefa, molto affaticata nel finale, ha difeso il secondo posto in 2:52’19”. Terzo posto per la croata Nikolina Sustic in 2:55’52.
“Nei chilometri finali si è sentito il vento”, ha commentato Biruk, seconda all’ultima Stramilano. La vincitrice viene da una famiglia molto numerosa. Ha 10 fratelli. Vive ad Addis Abeba con il marito e una bambina di 2 anni. A Venezia correva la sua quarta maratona.
La Venice Marathon ha fatto registrare 4626 arrivati in Riva dei Sette Martiri. Più di 2000 corridori hanno terminato la loro fatica nella nuova VM 10 km dal Parco di San Giuliano a Riva dei Sette Martiri (gli ultimi 10 km della maratona) non competitiva introdotta per la prima volta quest’anno nel programma. I primi a tagliare il traguardo della 10 km sono stati Pietro Bernardoni e Melania Polley.
Considerando le tre Family Run il numero complessivo dei partecipanti è salito a 23.000 podisti. Purtroppo la giornata è stata rattristata dalla morte del 72enne Romano Baldi stroncato da un malore circa un’ora dopo aver preso parte alla 10 km non competitiva. “La grande novità della VM 10 KM si è rivelata un’idea vincente per la grande partecipazione. La 10 km è assolutamente competitiva con la maratona. La bella giornata di sole ha favorito un’enorme presenza di pubblico lungo il percorso in una mattinata densa di emozioni Archiviamo la ventinovesima edizione della Venice Marathon come una delle più riuscite della storia anche se non possiamo non rivolgere un pensiero alla famiglia di Romano Baldi e al giovane John che al traguardo della maratona ha ricevuto la tragica notizia della morte del padre”, ha detto lo storico organizzatore di Venice Marathon Piero Rosa Salva.