Contrastare l’invecchiamento: facile ma faticoso

Contrastare l’invecchiamento: facile ma faticoso

Il decadimento fisiologico e il calo prestativo sono inevitabili, quantificabili in circa l’1% all’anno… già a partire dai 30 anni! Ma non è il caso di scoraggiarsi: prolungare la freschezza atletica è possibile.

A 32-33 anni non si pensa di essere “vecchi”, anche se non si trova giustificazione al rallentamento di qualche secondi a chilometro. Si pensa che la leggera perdita di efficienza sia da imputare al mancato recupero di qualche seduta impegnativa, oppure a una giornata non ideale… Si tratta invece di un processo fisiologico a cui non sfugge nessuno: il deperimento progressivo dei vari tessuti del corpo è ineluttabile.

I fisiologi lo hanno misurato: ogni anno, indicativamente a partire dai 30 anni, si perdono due secondi a chilometro. Il peggioramento non è lineare e ci sono variabili correlate ad aspetti soggettivi. Il calo è più contenuto tra i 35 e i 50 anni, mentre accelera una volta passati i 50, con un’ulteriore, rapida decrescita verso i 65.

Per contrastare con efficacia gli effetti dell’invecchiamento è scientificamente dimostrato che si devono sostenere stimoli di una certa intensità cardio respiratoria: le sedute corse in prossimità della soglia anaerobica (il ritmo tenuto agilmente per 45-60’) o leggermente più veloci risultano particolarmente adatte.

Molto efficaci sono anche gli stimoli anaerobici, quelli in cui nei muscoli viene prodotto un po’ di acido lattico, e il mantenimento di un buon tono muscolare.

Questi accorgimenti tecnici e fisiologici sarebbero di facile applicazione, ma sono ben pochi i podisti che trasformano la teoria in pratica… e spesso solo per pigrizia! Questo, in sintesi, il contenuto di Orlando Pizzolato su come contrastare l’invecchiamento nella corsa, pubblicato su Correre di marzo, che è ora disponibile in edicola e in digitale.

Articoli correlati

Fartlek, cos’è il gioco di velocità che migliora la corsa

Inventato tra i boschi scandinavi come alternativa alle ripetute su pista, il fartlek offre la possibilità di allenarsi sui cambi di ritmo, assecondando l’estro individuale e lo stato di forma del momento. Qualche suggerimento per rendere le vostre sedute più divertenti, ma non meno efficaci. Tra andare a “fare allenamento” e andare a “giocare a […]

Fondo lento: l’allenamento pilastro del maratoneta

Fondo lento, progressivo lungo, ripetute lunghe e lunghissimo tecnico sono gli allenamenti fondamentali per un buon maratoneta.  Il primo di questi quattro pilastri, il cosiddetto fondo lento è con ogni probabilità l’allenamento più utilizzato dai runner di tutto il mondo, indipendentemente dalla distanza di gara che preferiscono. Capita, però, che il fondo lento finisca per […]

Pizzolato: frattura da stress, infortunio dei tempi moderni

La frattura da stress è un infortunio sempre più frequente tra chi corre. Così non era qualche anno fa. Orlando Pizzolato analizza le possibili cause Potrei nominare almeno venti podisti che negli ultimi mesi hanno dovuto interrompere la preparazione per un’alterazione strutturale a livello osseo, comunemente denominata come frattura da stress. Mai come in questi […]

Impariamo a correre in discesa (come Bolt e Mo Farah)

Per una volta non vi chiediamo di concentrarvi sul ritmo ma sulla corretta esecuzione del gesto, avvantaggiati da una leggera pendenza. Impariamo a correre in discesa ampliando la falcata. Podisti, come correte? Ma soprattutto, col passare degli anni correte sempre allo stesso modo? Siate sinceri, perché la risposta credo già di conoscerla… Un tipico problema […]