La sua extrarotazione
La corsa con piedi verso l’esterno, con questi ultimi deviati assialmente, dipende dal grado di derotazione dell’anca in relazione allo sviluppo scheletrico e dalla proiezione del piede rispetto all’asse del ginocchio.
Un piede extraruotato si inserisce nel gesto atletico con le seguenti caratteristiche:
– minori tempi di pronazione, per cui viene favorita la frequenza sull’ampiezza;
– esasperazione del carico mediale nella fase terminale della pronazione;
– dispersione di parte della forza del polpaccio;
– possibile e frequente eversione del retropiede nella spinta.
Vantaggi e svantaggi di correre con i piedi verso l’esterno
Abbiamo dunque visto come questo appoggio e la corsa con i piedi verso l’esterno presentino vantaggi e svantaggi in merito alla resa atletica. Proprio su queste osservazioni si apre però il capitolo del grado di usura di un atleta con queste caratteristiche. Un particolare non trascurabile, anche perché gli effetti negativi si manifestano di più nel periodo di maturità atletica, quando il premio del risultato può essere vicino. Procedendo verso le distanze più lunghe, a un decremento della velocità si aggiunge la quantità di chilometri, che può risultare più usurante.