Fondo lento: l’allenamento pilastro del maratoneta

Fondo lento: l’allenamento pilastro del maratoneta

Foto: 123rf

Gli effetti del fondo lento

• aumento del volume del cuore, che a ogni contrazione spinge più sangue verso i muscoli;

• aumento della rete dei capillari, piccolissimi vasi sanguigni che portano sangue alle fibre muscolari;

• aumento del numero di mitocondri, le centraline energetiche del lavoro aerobico nei muscoli;

• aumento degli enzimi aerobici, che rendono più efficiente il metabolismo energetico aerobico;

• miglioramento dell’efficienza metabolica: le fibre muscolari migliorano l’utilizzo degli acidi grassi come fonte energetica, a favore di un risparmio dei carboidrati.

L’insieme di questi effetti ha un nome: efficienza di base. 

Senza una buona “base”, è molto più difficile poter sostenere bene gli stimoli di maggior impatto allenante, costituiti da andature di corsa più elevate rispetto a quella del “lento”. E se non si riserva una minima parte della preparazione a stimoli che qualificano l’efficienza fisica, le prestazioni agonistiche e cronometriche saranno inferiori al potenziale.

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