Speciale Giovani: su Correre di aprile 22 pagine dedicate allo sport in compagnia dei più piccoli. Scopriamo quando e come iniziare a condividere la passione per il running coi nostri ragazzi.
Si può allenare la componente aerobica di un ragazzino? La risposta è: si deve. Non è mai troppo presto per iniziare, in quanto l’esercizio della resistenza serve a costruire la base per la formazione della capacità respiratoria. Possiamo stimare che il periodo ottimale per l’allenamento della resistenza aerobica si collochi tra i 12 e i 13 anni nelle femmine e tra i 13 e i 14 anni nei maschi, vale a dire in corrispondenza del picco di crescita puberale.
A cosa fare attenzione
In questa fase di crescita è fondamentale concentrarsi sulla struttura scheletrica dell’adolescente, che non è ancora formata, anzi presenta numerosi punti deboli costituiti da nuclei di ossificazione cartilaginei e non ancora completati, quindi a rischio di infortunio se sollecitati in maniera eccessiva. In quest’ottica la corsa, a causa della ripetitività gestuale, può rivelarsi decisamente traumatica e quindi potenzialmente pericolosa, se condotta con volumi di lavoro eccessivi. Inoltre spesso il ragazzino in questa fase della vita non ha ancora raggiunto un livello di coordinazione gestuale tale da rendere ottimale il livello di esecuzione; questo potrebbe ulteriormente predisporre a sovraccarichi di natura micro-traumatica.
Anche a livello mentale non sempre si riescono a ottenere dall’adolescente sufficienti dedizioni come quelle richieste da uno sport di resistenza, in quanto dal punto di vista motivazionale in genere un ragazzo di quell’età è più portato a dedicarsi con impegno e passione a discipline dal suo punto di vista più stimolanti.
Linee guida
Per tutti questi motivi possiamo dire che sia corretto allenare la resistenza a partire dalla fase di sviluppo puberale (non prima).
Queste le linee guida ideali:
– privilegiare lo sviluppo della capacità aerobica, più che della potenza aerobica.
– Genitori e allenatori devono evitare di forzare il bambino con pressioni esterne se notano che pone delle resistenze mentali.
– È preferibile allenare la resistenza con metodi diversificati o attraverso grandi giochi, sia per evitare di insistere sullo stesso schema di movimento (ad esempio la corsa), sia per produrre degli stimoli motivazionali efficaci.
– Bisogna sempre ricordare che negli adolescenti ci troviamo spesso di fronte a differenze marcate tra età anagrafica e età anatomica, per via delle soggettività dello sviluppo. Di conseguenza bisogna sempre fare attenzione nella proposta degli allenamenti a gruppi numerosi.
– Nel caso si voglia proporre al ragazzino la pratica di attività sportive a predominanza aerobica, è utile diversificare gli stimoli e non imporre degli allenamenti monotoni e ripetitivi; in questo caso alternare la corsa, il nuoto, lo sci di fondo, le escursioni in montagna, la bicicletta, insistendo sempre sull’aspetto della scoperta e del divertimento. Teniamo anche conto che una molteplicità di stimoli crea una completa costruzione neuromotoria e coordinativa al giovane, che una volta adulto si troverà un bagaglio di esperienze veramente completo. Al termine del periodo puberale è poi possibile cominciare a proporre una specializzazione all’attività sportiva, prevedendo anche l’inserimento di allenamenti rivolti al miglioramento della potenza aerobica e insistendo quindi non solo sul volume, ma anche sull’intensità.