Cervello e corsa: cosa dice la scienza

Cervello e corsa: cosa dice la scienza

Foto 123rf

Cervello e corsa: uno studio illuminante

È stato pubblicato, su Frontiers in Human Neuroscience (journal.frontiersin.org), un lavoro particolarmente illuminante riguardo un settore specifico dello sport e dell’esercizio fisico: quello della corsa. Illuminante perché ci aiuta a renderci conto che il running non consiste semplicemente nel mettere un piede dopo l’altro.

Siamo disposti a concedere che il cervello venga sollecitato da sport dove il controllo motorio è molto complesso (ginnastica artistica, tuffi, nuoto sincronizzato eccetera). È però abbastanza sconcertante scoprire come anche la corsa stimoli, e fortemente, il funzionamento cerebrale.

I ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno reclutato undici runner e altrettanti sedentari della stessa età, tutti di sesso maschile. La scelta di concentrarsi esclusivamente su individui maschili è per eliminare la variabilità di effetti cerebrali e fisici legati al ciclo mestruale. Tutti i partecipanti sono stati collocati, in stato di riposo, all’interno di uno scanner MRI (acronimo di Magnetic Resonance Imaging, ndr). Parliamo di quelle enormi apparecchiature sagomate a forma di tunnel, all’interno delle quali viene spinto il paziente sdraiato su di un lettino. A quel punto, per sei minuti, è stata misurata la connettività funzionale del cervello di ciascun soggetto: per connettività funzionale si intende la capacità di attivare in modo simultaneo zone cerebrali differenti e fisicamente distanti tra di loro.

Quello che è interessante è che la connettività tra aree diverse risulta tanto più marcata quanto più quelle zone hanno appreso a lavorare insieme. Ad esempio, nei musicisti esperti si riscontra un forte collegamento tra le aree motorie responsabili dell’uso dello strumento e le aree cognitive legate alla comprensione dello spartito.

La sorpresa è stata nell’osservare come i cervelli dei runner mostrassero molta più connettività rispetto ai sedentari tra le aree di controllo motorio e quelle cognitive.

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