Il caso Schwazer sembra non essere finito con la squalifica dell’atleta a tre anni e mezzo comminata dal Tribunale Nazionale Antidoping del Coni a seguito della positività riscontrata dalla Wada in un controllo effettuato nell’imminenza dei Giochi di Londra 2012.
La procura di Bolzano, titolare dell’inchiesta che da quel controllo ha preso le mosse, sta prendendo in considerazione l’ipotesi di favoreggiamento e sta cercando di verificare eventuali responsabilità delle istituzioni sportive. Gazzetta.it ha riportato che i Carabinieri dei Nas sono entrati questa mattina al Coni e alla Fidal per acquisire documentazione sui giorni e gli episodi che precedettero il controllo. Schwazer, infatti, si è sempre attribuito la totale responsabilità della scelta di far ricorso all’epo, dall’acquisto in Turchia all’iniezione. Il blitz sarebbe stato esteso alle abitazioni dei medici con responsabilità nel settore sanitario di Fidal e Coni.
Nel tardo pomeriggio, la Federatletica ha diramato il seguente comunicato:
“Con riferimento alla perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica di Bolzano in relazione all’ipotesi di favoreggiamento nei confronti dell’atleta Alex Schwazer risultato positivo ai controlli antidoping alla vigilia delle Olimpiadi di Londra, la FIDAL comunica di aver offerto la massima disponibilità e collaborazione all’Autorità Giudiziaria inquirente e di aver altresì dato mandato all’avv. Giorgio De Arcangelis del foro di Roma per l’esercizio dei diritti e delle facoltà ad essa FIDAL spettanti quale soggetto offeso dal reato, con riserva di costituirsi parte civile nei confronti di coloro che all’esito delle indagini saranno ritenuti colpevoli, al fine di ottenerne la condanna al risarcimento dei danni arrecati con la loro condotta alla FIDAL.”