Ed è possibile dimagrire con la sola camminata?
Intanto è bene ricordare che dimagrire non significa perdere peso bensì consumare e utilizzare il tessuto adiposo, la nostra “riserva energetica” per particolari situazioni funzionali non così facili da ottenere.
Infatti prima di iniziare ad intaccare i cosiddetti “substrati lipidici” (il grasso) il nostro metabolismo ha un metodo ben più semplice e remunerativo per produrre energia attraverso l’utilizzo del glicogeno sia muscolare sia epatico. Normalmente ci vuole ben altro che una mezz’oretta di camminata (sia pure ad andatura sostenuta e ripetuta nel tempo) per far entrare nel circuito catabolico anche i grassi, carburante di “serie B” sia per difficoltà di utilizzo sia per resa energetica.
Mi sembra inutile poi ricordare che se introduco 1000 calorie e ne consumo solo 900 le rimanenti trovano sicuramente dove sistemarsi.
Andatura sostenuta e frequenza cardiaca
La Camminata Sportiva (per usare un termine ormai noto) deve essere ben identificata da relazioni dirette con chi la esegue per poterne determinare la “dose” migliore. Ovvero per ottenere il risultato specifico dell’utilizzo (anche) dei grassi a scopo energetico.
Ciò presuppone una vera e propria valutazione funzionale del soggetto in questione e la programmazione di un percorso di “allenamento”. Sia per ottenere il miglior risultato sia per non vanificare l’impegno comunque profuso.
Quando si parla di andatura sostenuta bisogna poi evitare le generalizzazioni. Ogni soggetto, in relazione al suo stato fisico, all’età, alle condizioni di salute ed altri parametri non meno importanti ha una diversa soglia di funzionamento.
Il riferimento da tenere in massima considerazione per programmare un’attività fisica di durata come la Camminata Sportiva è la “frequenza cardiaca”, facilmente monitorabile con un cardiofrequenzimetro a fascia.