Tra Natale e anni nuovo, sotto i riflettori dei Social del running è finito un allenamento pubblicato dal noto giornalista: 10 km in 34’. Ammirazione e dubbi si alternano nei commenti, non tutti ri-pubblicati sul profilo dell’interessato.
Non ne posso più di persone che quando venivano a conoscenza del fatto che correvo mi chiedevano se andavo più forte dei vari vip del mondo dello spettacolo che si dedicano al nostro sport. Non mi rimaneva che alzare gli occhi al cielo e stringere i pugni nelle tasche. La verità è che la maggior parte di attori, cantanti, politici, giornalisti, scrittori, nani e ballerine, e comunque di persone alla ribalta mediatica, in realtà corrono senza alcune ambizione di prestazione, si tengono in forma e qualche foto in atteggiamento sportivo nelle stracittadine può giovare al circo mediatico, ma ribadisco, quasi mai ottengono risultati equiparabili a un buon amatore. Qualche muscolo in palestra non è difficile da costruire, ma per la corsa occorre una dedizione quasi assoluta, meglio avere una vita senza scossoni, regolare, pochi viaggi e orari regolari. I vip runner per lo più sono delle pippe, ed è una parziale consolazione per noi poveri cristi senza storia. Sono belli, ricchi e famosi ma almeno vanno piano. Purtroppo a volte vengono intervistati, danno pure consigli ai sedentari, al peggio scrivono libri. Nel 2008 scrissi un libro che faticava ad arrivare nelle librerie, in quel tempo un prezioso vademecum di Susanna Messaggio su come preparare la Maratona di Milano era invece sempre ben presente. Sconforto. Occhi alti e pugni chiusi in tasca. Come sempre.
Tutto questo era vero fino al 29 dicembre 2019. Andrea Scanzi è un giornalista de Il fatto quotidiano molto conosciuto, bella presenza, un ottimo comunicatore, nei talk show funziona quasi quanto Travaglio, sto leggendo il suo ultimo libro ed è molto buono, Il cazzaro verde, scorre bene, tra il tragico e l’ironico, a teatro ne fa una sorta di spettacolo di narrazione, fa quasi sempre tutto esaurito, tra l’altro è entrato nei dieci libri più venduti in Italia nell’anno in corso, non è cosa da poco.
E che c’entra tutto con “noi”?
Nella sua pagina pubblica di Facebook andreascanzi74 oltre a parlare della sua attività lavorativa tra articoli, libri, spettacoli teatrali e apparizioni televisive, scrive anche della sua grande passione per la corsa. Ed entra nei dettagli… a quanto pare ha un personal trainer da un paio d’anni ed è molto regolare negli allenamenti, fa ripetute, adora il fartlek, ma non gareggia. Ci sta. Nessuno è obbligato ad appiccicarsi un pettorale. Sta di fatto che i report dei lavori che mette sulla sua pagina Facebook sono sbalorditivi, Scanzi, quarantacinquenne, domenica 29 dicembre pubblica un allenamento non per tutti, tra l’altro in solitaria, senza quindi quella pressione positiva di una competizione che ci spinge verso i nostri limiti estremi: dieci chilometri in 34’22, ritmo perfetto, un metronomo per i primi otto chilometri, e con gli ultimi due chilometri in 3’16 e 3’11. Passano due giorni, ultimo giorno dell’anno, Scanzi non è tipo da abbuffarsi durante le festività, ed è un nuovo test, altro record personale, 1’20″58 sulla mezza, buona prova anche se non a livello del diecimila, ma capirete, sono passati solo due giorni…
La cosa non passa certo inosservata, in rete nulla passa sotto traccia, abbiamo compreso che non è il solito intellettuale che corre per la pancetta e per la longevità, sulla sua pagina sono tutti commenti entusiasti, ma ci sono molte perplessità e qualche critica, c’è anche chi non crede affatto a queste prestazioni. Il dibattito sulla Pagina Atleti disagiati ol over the uord (vai alla pagina) è accesissimo, le due fazioni si dividono ed è subito tifoseria, c’è chi afferma che sono prestazioni perfettamente normali e credibili per chi si allena e si alimenta seriamente e chi arriva a dire che il report o è taroccato, oppure si tratta semplicemente di un errore, unica cosa palesemente negativa, se fosse vera, alcuni scrivono che i loro commenti negativi sulla sua pagina Facebook non sarebbero stati considerati e poi cancellati dall’amministratore.
Io cerco solo di comprendere, non ho una mia posizione, sono incuriosito e sinceramente mi piacerebbe vederlo una volta in gara, perché le prestazioni sono sacre e indiscutibili solo in pista o in gare certificate e i nostri limiti arriviamo a conoscerli solo ingruppati tra altri nostri simili zampettanti. Quindi sarebbe auspicabile anche per lui qualche uscita in gara dribblando i mille impegni che avrà in agenda. E spero di intervistarlo quanto prima per la nostra rivista cartacea.
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