Badwater 135 Mile: vincono Harvey Lewis e Sally McRae. Ritirato Michele Graglia

Badwater 135 Mile: vincono Harvey Lewis e Sally McRae. Ritirato Michele Graglia

22 Luglio, 2021
Foto: Simone Luciani
Graglia, vincitore della Badwater 2018 è stato costretto al ritiro. La Badwater 2021 è stata caratterizzata, al maschile, proprio dalla sfida tra quattro vincitori: oltre a Michele e al vincitore, erano in gara Oswaldo Lopez e Pete Kostelnick, Proibitive, come al solito, le condizioni di corsa.

Harvey Lewis ha vinto la 44ª edizione della Badwater 135 Mile in 26:05’23” dopo aver faticato non poco a domare la resistenza dell’ucraino Igor Gotsuliak (26:35’08”) e quella del russo Sergey Ionov (26:49’06”). Per Lewis, quarantacinquenne pilota dell’Ohio, si tratta della seconda vittoria nell’ultramaratona californiana.

Sally McRae, già settima nel 2018, è stata la prima donna a tagliare il traguardo a Whitney Portal, martedì sera, in 30:48’47” e ha preceduto di 2:49’ Norma Roberts, in un podio completato da Suzi Swinehart, al comando nella prima parte della gara.

La cronaca dall’inferno del running

La 44ª edizione della Badwater 135 Mile ha avuto inizio alle ore 20 di lunedì 19 luglio, nella Death Valley, in California e si è conclusa nella tarda serata seguente, martedì 20 luglio. I 584 partecipanti sono partiti in tre ondate: alle 20, alle 21:30 e alle 23. Tempo massimo: 48 ore per concludere i 217 km (135 miglia) nelle proibitive condizioni che hanno fatto di questa gara “la più dura corsa a piedi del mondo”: 4.450 m di dislivello positivo e 1.859 m di discesa, il tutto in presenza di temperature che arrivano facilmente ai 50-55 gradi. 

Il ritiro di Michele Graglia

Non ce l’ha fatta, invece, Michele Graglia. “Fin dal ventesimo miglio (32 km di gara) ho avuto problemi di stomaco. Ho continuato fino al cinquantesimo miglio, ma a quel punto, visto il perdurare del problema, ho preferito fermarmi”, ha dichiarato il vincitore della Badwater 2018 costretto al ritiro.

La Badwater 2021 è stata caratterizzata, al maschile, proprio dalla sfida tra quattro vincitori: oltre a Michele e al vincitore, erano in gara Oswaldo Lopez (primo nel 2011 e decimo quest’anno in 31:46’04”) e Pete Kostelnick, vincìtore nelle edizioni 2015 e 2016 (quando stabilì il record age-group 20-29 con 21:56’32”), ma quest’anno a sua volta costretto al ritiro.

Graglia è uno dei più rappresentativi ultramaratoneti italiani, capace di eccellere tanto nel gelo polare della Yukon Artic 100 miglia (vittoria nel 2016) quanto nell’inferno di calore della Badwater. Nell’ottobre del 2019 il testimonial de La Sportiva è entrato nel guiness dei primati per la traversata completa del deserto dei Gobi. La storia di Michele è raccontata nel libro “Ultra. La libertà è oltre il limite”, scritto con Folco Terzani.