London marathon – La sfida mancata tra Kipchoge e Bekele: chi avrebbe vinto?

London marathon – La sfida mancata tra Kipchoge e Bekele: chi avrebbe vinto?

25 Aprile, 2020
Foto Giancarlo Colombo

Ce lo eravamo già chiesti sul numero di febbraio di Correre, quando Andrea Schiavon ne parlò ad Haile Gebrselassie, nel corso dell’intervista esclusiva, e Giorgio Rondelli analizzò il confronto dal punto di vista tecnico. Vi riproponiamo l’analisi e il pronostico del nostro coach.

La maratona di Londra del 26 aprile era attesa per la sfida tra i due più veloci maratoneti di tutti i tempi: il keniota Eliud Kipchoge, campione olimpico e primatista mondiale della maratona con 2:01’39”, e l’etiope Kenenisa Bekele, che oltre a detenere ancora i primati del mondo sui 5.000 e 10.000 m, ha realizzato, nell’edizione 2019 della Berlin marathon, anche il secondo tempo mondiale sui 42,195 km correndo in 2:01’41” a soli 2” dal mondiale di Kipchoge, fatto registrare sempre a Berlino, ma nel 2018. Il tutto realizzato domenica 29 settembre, cioè sei giorni prima del primo “meno due ore” fermato a Vienna da Kipchoge (1:59’40”) nel non ufficiale “Ineos1h59”, un botta-risposta di valore tecnico straordinario.

 

Chi avrebbe vinto?

Pare che la sfida sia solo rimandata. Diventa sempre più probabile che il duello tra Kipchoge e Bekele si svolga sempre a Londra, nella nuova data in cui la maratona si è spostata, cioè domenica 4 ottobre, a maggior ragione dopo che i Giochi olimpici sono stati rinviati al 2021.

Correre lanciò la sfida prima ancora che la London marathon la annunciasse: sul numero di febbraio di quest’anno, Andrea Schiavon propose l’idea ad Haile Gebrselassie, nel corso dell’intervista esclusiva che il grande campione ci aveva concesso ad Addis Abeba, e Giorgio Rondelli analizzò il confronto dal punto di vista tecnico.

 

Rondelli: 75% Kipchoge, 25% Bekele

In quella disamina, l’autorevole giudizio di coach Rondelli propendeva nettamente a favore di Kipchoge. Vi riproponiamo la sua riflessione.

“Quali di questi due fuoriclasse epocali sarebbe il favorito? Dati e numeri alla mano, volendo anche azzardare delle percentuali verrebbe da dire al 75% Kipchoge e al 25% Bekele.”, scrisse subito Rondelli all’inizio della sua analisi.

 

Età e carriere

“A prima vista – proseguì Rondelli – il dato riportato appena sopra sembrerebbe pendere troppo a favore del keniota, penalizzando il grande potenziale dell’etiope. In realtà, almeno a mio avviso, non è così. Per una serie di considerazioni concrete. Innanzitutto l’età. Nessuno dei due è più giovanissimo, ma, passaporto alla mano, Bekele, nato nel giugno 1982, è di 28 mesi più anziano rispetto a Kipchoge, nato nel novembre del 1984.

Per quanto riguarda le rispettive carriere, è stata di certo più logorante quella di Bekele, che oltre ai fenomenali primati in pista è stato anche per molti anni il numero uno indiscusso dei Mondiali di cross.”

 

Eliud Kipchoge

Nato il 5 novembre 1984 a Kapsisiywa (Kenya), 1,67 m x 57 kg

Kenenisa Bekele

Nato il 13 giugno 1982 a Bekoji (Etiopia), 1,65 m x 56 kg.

 

Le maratone disputate

“Esaminiamo poi le 42,195 km disputate dai due. Straordinaria la marcia di Kipchoge: negli ultimi 7 anni, dopo l’esordio avvenuto nel 2013 ad Amburgo, dove vinse in 2:05’30”, il campione africano ha disputato 14 gare, con il solo secondo posto di Berlino 2013. Poi ha messo in fila altre 10 vittorie, fra cui la conquista del titolo olimpico nel 2016 a Rio de Janeiro, oltre ai due spettacolari tentativi di Monza e Vienna di scendere sotto le 2 ore. In poche parole, un’invincibile macchina da guerra.

Molto più sofferta invece l’esperienza di maratoneta di Bekele, iniziata a sua volta con una vittoria. L’anno era il 2014, la maratona quella di Parigi, il tempo finale di 2:05’04”. Da allora il campione etiope ha disputato altre 7 maratone, vincendone solo 2, sempre a Berlino con 2:03’03” (nel 2016) e 2:01’41” (nel 2019), sfiorando in entrambi i casi il record mondiale del momento (rispettivamente il 2:02’57” di Dennis Kimetto e il 2:01’39” di Eliud Kipchoge). Nelle sue statistiche figurano anche il secondo posto di Londra 2017, il quarto di Chicago 2014, due sesti posti, sempre a Londra nel 2016 e nel 2018 e infine il ritiro di Berlino nel 2017. Insomma un percorso ricco di alti e bassi. Quindi un’affidabilità relativa in termini di previsioni. Si ha anche la sensazione che Bekele faccia più fatica di Kipchoge per arrivare al 100% della forma nel giorno della maratona da disputare.”

Eliud Kipchoge in allenamento (foto di Jiro Mochizuki/A.G.Giancarlo Colombo)

 

Le maratone di Kipchoge

2013: Amburgo, 1º in 2:05’30”; Berlino, 2º in 2:04’05”

2014: Rotterdam, 1º in 2:05’00”; Chicago, 1º in 2:04’11”

2015: Londra, 1º in 2:04’42”; Berlino, 1º in 2:04’00”

2016: Londra, 1º in 2:03’05”; Rio de Janeiro, Giochi olimpici, 1º in 2:08’44”.

2017: Monza Breaking Two, 2:00’25”; Berlino, 1º in 2:03’32”

2018: Londra, 1º in 2:04’17”; Berlino, 1º in 2:01’39”, primato mondiale.

2019: Londra, 1º in 2:02’37”; Vienna Ineos, 1:59’40”.

 

Le maratone di Bekele

2014: Parigi, 1º in 2:05’04”; Chicago, 4º in 2:05’51”

2016: Londra, 6º in 2:06’36”; Berlino, 1º in 2:03’03”

2017: Londra, 2º in 2:05’57”, ritirato a Berlino

2018: Londra, 6º in 2:08’53”

2019: Berlino, 1º in 2:01’41”

 

Personali e caratteristiche tecniche

“Anche la disamina delle due gare con cui Kipchoge e Bekele hanno stabilito i propri personal best nella 42 km fa pendere la bilancia dalla parte di Kipchoge in sede di pronostico. Nella sua gara record di Berlino 2018 il campione keniota ha fatto tutto da solo fino al traguardo già dopo i primi 25 km di gara, quando tutte le varie lepri a disposizione hanno gettato la spugna. Molto diversa la gara di Bekele che, oltre ad avere usufruito di lepri fino al 30º km, ha dovuto poi anche faticare parecchio per andare a riprendere il connazionale Birhanu Legese, che l’aveva staccato di 13” nel tratto fra il 30º e il 35º km e che Kenenisa ha poi ripreso solo dopo il 38º km. Quindi, Legese è stato per lui una sorta di ulteriore lepre fino a meno di 4 km dall’arrivo. Senza dimenticare che Kipchoge aveva nel mirino il 2:02’57” di Kimetto, mentre il punto di riferimento di Bekele era il 2:01’39” dello stesso Kipchoge.”

“Pure dal punto di vista tecnico la meccanica di corsa di Eliud, per la sua fluidità e decontrazione, ci sembra più adatta a una gara come la maratona rispetto a quella più muscolare e potente di Bekele. Nel caso, a mio avviso improbabile, di arrivo in volata le quotazioni sono pari. Se è vero che certi sprint terminali dell’etiope nelle gare in pista sono da cineteca, non bisogna dimenticare che nei 5.000 m dei Mondiali di Parigi 2003 l’allora diciottenne Kipchoge si mise dietro le spalle sia un certo Hicham El Guerrouj, primatista mondiale dei 1.500 m, sia lo stesso Kenenisa Bekele.”

 

Nella foto: Kenenisa Bekele – foto di Giancarlo Colombo/A.G.Giancarlo Colombo

 

I primati personali di Kipchoge

1.500 m: 3’33”20

3.000 m: 7’27”66

5.000 m: 12’46”53

10.000 m: 26’49”02

Mezza maratona: 59’25”

Maratona: 2:01’39”, record mondiale

 

I primati personali di Bekele

1.500 m: 3’32”35

3.000 m: 7’25”79

5.000 m: 12’37”35, record del mondo

10.000 m: 26’17”53, record del mondo

Mezza maratona: 1:00’09”

Maratona: 2:01’41”

 

I precedenti scontri: 4 a 0 per Kipchoge

“Ma il dato più significativo – conclude Rondelli – riguarda le quattro maratone in cui finora Bekele e Kipchoge si sono incontrati, la cui somma vede un devastante 4 a 0 per il campione keniota. In quelle quattro sfide sui 42,195 km non c’è mai stata lotta tra i due.

 

Le sfide precedenti:

2014 Chicago: 1º Kipchoge, 2:04’11”; 4º Bekele 2:05’51”

2016 Londra: 1º Kipchoge, 2:03’05”; 6º Bekele, 2:06’36”

2017 Berlino:1º Kipchoge, 2:03’32”; Bekele ritirato

2018 Londra: 1º Kipchoge, 2:04’17”; 6º Bekele, 2:08’53”