Tacco e punta. Così si identifica la marcia, specialità olimpica che ha dato tantissime soddisfazioni alla nostra nazione. La fine dell’anno agonistico ci permette ci conoscere lo stato dell’arte della marcia italiana.
Siamo andati a disturbare Alessandro Gandellini, responsabile della specialità, in scadenza come tutti i tecnici il 31 dicembre. Particolare che ci ha segnalato lo stesso ex atleta lombardo.
Come usciamo da questa stagione?
“A Roma (Europei di giugno) non ci siamo fatti mancare nulla, in senso positivo. Un oro e un argento tra le donne e un bronzo tra gli uomini. Antonella, Valentina e Francesco. Poi il discorso è cambiato con le Olimpiadi di Parigi. Massimo Stano, che on aveva preso parte agli Europei arrivava da una frattura a una caviglia, ha fatto sino in fondo il suo dovere, anzi reputo eccellente la sua prestazione, con una condotta di gara al limite della perfezione, dopo quanto gli era accaduto, con 55 giorni di fermo assoluto sfiorando addirittura il bronzo”.
Antonella Palmisano si è ritirata. Non ritiene che forse abbia avuto qualche problema per trovare due picchi di forma in un periodo abbastanza breve da giungo ad agosto?
“No. L’avevo vista ad allenarsi in quota a Roccaraso, stava benissimo, marciava alla grande, non aveva fatto i conti con il Covid che l’ha debilitata, costringendola al ritiro nella 20km poi con un anonimo sesto posto nella staffetta mista. Specie per Antonella l’aspetto mentale, è stato importante, non era di certo abituata a vedere le terga delle avversarie. Lo stesso discorso vale per l’altra azzurra Valentina Trapletti, che è incappata nella “quinta malattia”, moto probabilmente da dei ragazzini di una scuola calcio che erano nello stesso Hotel di Roccaraso. Morbo che aggredisce i bambini ma che per gli adulti non è affatto facile da “digerire”.
Il 2025 atleticamente parlando è alle porte, come vede la prossima stagione incentrata sui Mondiali di Tokyo, nella marcia si disputeranno sia la 20 che la 35 km per entrambi i sessi?
“Non penso che cambierà molto l’assetto della nostra squadra. Massimo Stano l’ho visto, gli ho parlato, è molto determinato, ha 32 anni. Due anni ad altissimo livello li può avere tutti, così Antonella che ha un anno in più di Massimo. Mentalmente mi risulta che la pugliese di Mottola abbia ancora molta voglia. Poi anche Valentina Trapletti che non demorde mai”.
Si parlava della 35 km si potrebbe riproporre Eleonora Giorgi?
“Il problema di Eleonora sta nell’aspetto tecnico, ne ho parlato lungamente con Gianni Perricelli che è il suo tecnico. Quest’anno a Parigi ha concluso ma con un crono molto alto. Staremo a vedere”.
E Francesco Fortunato?
“E’ certamente un talento, forse non si è ancora espresso, un passo in avanti lo ha fatto, il bronzo di Roma. A volte aveva controprestazioni incredibili. Ora pare le abbia cancellate”.
Ci faccia dei nomi nuovi nella disciplina che ha visto l’Italia cogliere tantissimi allori, europei, Mondiali ed olimpici?
“In campo maschile Giuseppe Di Sabato, viene dalla Puglia, terra assai fertile per la specialità, il 39”30 sui 10 km è significativo. Poi Riccardo Orsoni che vedo certamente meglio nella 35 km e Andrea Cosi, che ha ancora qualche problema tecnico da superare”.
Tra le ragazze?
“Alexandrina Mihai, 21 anni di origini moldave, sicuramente da tenere in grande considerazione”.
Si aspetta un rinnovo come responsabile tecnico della marcia?
“Non ho avuto alcun sentore per ora. Certo non mi dispiacerebbe ricoprire ancora questo incarico”.