Mentre tutti i media sono puntati su di lui, l’uomo più veloce del mondo, il più cool, il più ricercato, il più tranquillo, il più intervistato, il più presente, il più televisivo che risponde al nome di Marcell Lamont Jacobs, gli altri, purtroppo, rischiano di passare nell’elenco dei dimenticati.
Marcell lo si è visto nello spazio di un paio di giorni in trasmissioni televisive su canali nazionali, all’arrivo della tappa del Giro d’Italia a Torino, dove nella mattinata aveva presentato alla Fiera del libro la sua opera prima: “Flash”. È stata questa una una sorta di overbooking, che non fa di certo bene al nostro grande superman. Nessuno per ora ha fatto 9”80 sui 100 (record europeo) e nessuno ha vinto due ori olimpici: 100 e staffetta. Questo sia ben chiaro.
Purtroppo, però Marcell ha dovuto alzare bandiera bianca in segno di resa, dopo il 9”99 ventoso di Savona (batteria) e 10”04 (finale), perdendo così confronto e ingaggio nella tappa della Diamond League Eugene (sabato) dove avrebbe sfidato sette masnadieri, quasi tutti statunitensi, che lo avrebbero volentieri fatto a fettine, per affermare che la velocità mondiale è affare loro. L’oro di Tokyo rimane a Roma per curarsi una elongazione al gluteo, accusata durante la batteria in riva al Mar Ligure, e in attesa che il “nostro” ci comunichi se sarà presente o meno al Golden Gala del 9 giugno, speriamo che altri medagliati di Tokyo si mettano in mostra.
Nel frattempo, cominciamo ad annunciare che nella tappa italiana del circuito diamantifero rivedremo in pista Yeman Crippa. Il trentino è atteso ad una prova difficilissima, visto che il cast annunciato è da considerare un vero e proprio banco di prova per i prossimi mondiali. Al via nei 12 giri e mezzo dell’Olimpico ci saranno Salomon Barega, campione olimpico a Tokyo dei 10 mila e Jakob Kiplimo, kenyano, spesso di stanza in Italia, entrambi hanno stampato come anno di nascita sul passaporto: 2000.
Crippa (1996) che quest’anno ha corso davvero con il contagocce, ha dalla sua la speranza di poter scendere sotto il muro dei 13 minuti. Il suo primato italiano e di 13’02”26, crono realizzato 30 anni dopo il record di Totò Antibo, potrebbe essere la volta buona per abbattere questa sorta di barriera. Avere un personale sotto i 13’ nel mondo significa una considerazione certamente migliore in campo internazionale. Lo stesso significato qualora Yeman scendesse sotto i 27’ nei 10 mila, apprezzamento che ora ha conquistato ad esempio nella mezza maratona dove ha chiuso sotto l’ora.
Il 5000 del Golden Gala sarà uno dei temi fondamentali della serata romana e già che siamo in tema di mezzofondo prolungato sabato 28 in Francia si corre la Coppa Europa dei 10 mila metri, l’Italia è presente con Alfieri, Aouani, Guerra, Quazzola, Riva e Selvarolo tra gli uomini. Arnaudo, Lonedo, Selva, Colli ed Epis tra le donne. Due formazioni agguerrite.