Mondiali Doha: Filippo Tortu e Marcell Jacobs in semifinale nei 100 metri. Gli altri…

Mondiali Doha: Filippo Tortu e Marcell Jacobs in semifinale nei 100 metri. Gli altri…

27 Settembre, 2019
Foto Giancarlo Colombo

Si parte. Il grande spettacolo è cominciato. Dieci giorni di gare a Doha e capiremo subito da questa notte (maratona donne) se la località prescelta è consona all’avvenimento mondiale. Le prime notizie che giungono dal Qatar non sono confortanti: clima impossibile, con colonnina di mercurio stabilmente sopra i 30 gradi anche di notte. All’interno dello stadio, invece, una temperatura ideale attorno ai 25/26 gradi, grazie a un impianto di aerazione in grado di fornire un clima adatto ad atleti e pubblico. Si corre, si salta e si lancia sino a domenica 6 ottobre (compresa). Vedremo come andrà a finire, in tutti i sensi.

Saranno i primi mondiali senza Usain Bolt. Scritto e riscritto da più parti, ma l’atletica non è morta anche dopo l’addio di Jesse Owens, sopravvivrà anche a Bolt, a ogni buon conto anche a chi scrive pare un Mondiale “zoppo”, senza il giamaicano che quando era al top della forma dava spettacolo nei 100, 200 e staffetta veloce. Aspettiamo a vedere chi raccoglierà il suo scettro. Già che ci siamo parliamo dei 100 metri. Qualificazioni. Passano il turno e accedono alle semifinali sia Pippo Tortu sia Marcell Jacobs. Mentre il ragazzo lombardo di origini sarde è terzo in 10”20 piuttosto faticato, Marcell dopo 40 giorni di problemi fisici ha sfoderato una discreta partenza e un ottimo finale: 10”07 garantisce una buona corsia in semifinale e il quinto miglior tempo dei semifinalisti. Niente male. Si va avanti. In evidenza il favorito Coleman e Justin Gatlin 37 anni!

Soffre troppo Yeman Crippa nei 5000. Ai 600 metri conclusivi la sua espressione è cambiata, il ritmo si era fatto troppo veloce, gli africani davanti danzano leggeri, il ragazzo trentino che sperava in una finale si deve accontentare di un undicesimo posto in 13’29”08; la prova viene vinta da Barega (Eth) in 13’24”69.

Al termine della prima delle due batterie una scena che probabilmente diverrà un episodio di questi campionati. L’atleta di Aruba Jonathan Busby, 33 anni, senza tempo di accredito, in piena crisi, viene accompagnato, o meglio letteralmente sostenuto da un atleta della Guinea Bissau che ancora doveva prendere il via nella seconda batteria. Un braccio attorno alla vita, l’altro portandosi il braccio dietro il collo, la coppia ha percorso almeno 200 metri per arrivare camminando sulla linea d’arrivo, tra gli applausi del pubblico. La seconda batteria è vinta dal keniano Chelimo (13’20”18) dopo aver perso una scarpa nella bagarre finale, il nostro Said El Otmani si ritira al terzo chilometro. In finale accedono tutti e tre i fratelloni norvegesi Ingebrigtsen!

Nell’alto se ne tornano a casa le due quotate azzurre Trost e Vallortigara. Ci si ferma qui. La prima giornata, escludendo i due velocisti, è stato una debacle, tutti gli azzurri (dieci in gara, otto a casa, escluso Yeman che sarà al via in finale domenica 6 ottobre nei 10 mila), tornano a casa con le pive nel sacco. Troppe dichiarazioni di essere contenti di avere preso parte al Mondiale, tra di loro nessuno ha centrato il proprio personale, neppure quello stagionale.