Filippo Tortu, il “divin ragazzino”

Filippo Tortu, il “divin ragazzino”

30 Maggio, 2017

Nel calcio esisteva il Divin Codino, in altre parole Roberto Baggio, nell’atletica da giovedì scorso il “divin ragazzino” copyright Giorgio Cimbrico (Secolo XIX) è Filippo Tortu.
Baggio ha rappresentato per anni l’Italia del calcio con il suo forte attaccamento alla maglia della nazionale e per aver indossato i colori di Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia (spero di non averne omessa qualcuna, in tal caso chiedo venia anticipatamente). Il “divin ragazzino” potrebbe, in un futuro prossimo, rappresentare ciò che è stato Baggio per l’Italia del calcio.

Filippo Tortu è giovane di belle speranze, già confermate, del resto, lo scorso anno ed è partito con il piglio giusto. Facendo tutti gli scongiuri del caso, Filippo che l’estate scorsa corse gli Europei olandesi in 10”19 nei 100 m arrivò in semifinale, ma che ai Mondiali under 20 arrivò secondo, potrebbe essere un predestinato.

C’è chi l’ha paragonato a Livio Berruti e a onor del vero un elemento di paragone esiste. In primo luogo: la classe. Berruti era un gran curvista, guardatevi la famosa curva nei 200 dei Giochi di Roma ’60, Livio non un era gran partente e visti in tempi interpretava l’atletica in maniera diametralmente opposta ai giorni nostri. “Pippo”, per ora, non è dotato di un grande avvio, può solo migliorare, questo è certo, ma ha una progressione notevolissima e interpreta l’atletica con disincanto, come deve fare un ragazzo di 18 anni alle prese con la maturità di giugno.

L’ho visto per la prima volta due anni fa a Gavardo 10”33 (sedici anni), ad Amsterdam (luglio scorso) e quest’anno dopo averlo osservato all’opera a Milano durante il raduno dei velocisti al XXV Aprile (Campo scuola alle pendici del Monte Stella) con altri appassionati di atletica abbiamo pensato bene di vederlo a Savona, primo appuntamento stagionale per “divin ragazzino”. Due volate intense: la prima con qualche remora all’avvio, nella seconda ha mostrato una progressione da campione, 10”15 il riscontro finale, per la gioia di babbo Salvino, uomo saggio come tecnico, visto come sa dosare le forze del figliolo, non per niente da giovane e, anche dopo, ha mostrato che nelle sue corde ha il senso della velocità.

Già stabilito il programma estivo di Filippo: Gavardo (il 4 giugno), Golden Gala (8 giugno) dove nei 200 si troverà a fianco i migliori velocisti del mondo, poi la maturità. Lo scorso aprile Filippo Tortu è stato uno dei elementi del quartetto azzurro ai mondiali di staffetta (Bahamas), ultimo frazionista, e pensare ha corso pure con qualche linea di febbre, senza dirlo a nessuno.