Venti anni, o quasi. Questo il periodo nel quale Eliud Kipchoge è sulla cresta dell’onda nel mondo della corsa lunga. Non solo maratona. Non molti infatti sanno che Eliud Kipchoge, prima di arrivare ad essere il re incontrastato dei classici km 42,195, è stato protagonista anche in pista. Nel 2003 ha vinto il titolo mondiale dei 5000 a Parigi battendo di un nulla in finale Hicham El Guerrouji e Kennenisa Bekele. Fu una volata che passò alla storia: il keniano vinse in 12’52”79, il marocchino a spalla 12’52”83 e l’etiope 12’53”12. In altre parole, in tre in un fazzoletto.
Eliud ha molti trascorsi in Italia e nelle corse campestri. Ne sono esempi fulgidi le sue partecipazioni ai cross con conseguenti vittorie come Cinque Mulini, Campaccio, Alà dei Sardi dove vi arrivò per ben tre volte nel 2002, 2004 e 2008. Prima di affrontare lo scoglio maratona il suo terreno di conquista furono le gare in pista nei 5 e nei 10 mila, per molti anni. Il primo momento sui 42 e rotti ad Amburgo nel 2013 dove chiuse in 2h05’30”, poi un secondo posto a Berlino. Nella capitale tedesca Eliud Kipchoge ha vinto nel 2015, 2017 e 2018 a Londra nel 2015, 2016, 2018, 2019, oltre a due allori olimpici vinti, senza spendere più di tanto, sia a Rio che la scorsa estate a Tokyo.
Eliud il keniano con pochi capelli in capo, lo sguardo sornione, quando sta per concludere la sua fatica, sembra quasi che lo sforzo non intacchi la sua espressione. Pare, infatti, che sorrida.
Nella famosa maratona all’interno del Prater di Vienna fu il primo uomo a scendere sotto il muro delle due ore, record che già in partenza si sapeva non sarebbe stato omologato, per molteplici motivi. In quell’occasione il sorriso di Eliud, fu una sorta di trionfo che poi si è prolungato sino alla prima domenica di marzo, a Tokyo (la maratona olimpica si è disputata a Sapporo) dove l’allievo di Patrick Sang ha vinto, stravinto e convinto in 2h02’40”. Miglior tempo dell’anno. Leggetevi la data sul passaporto di Eliud Kipchoge: 5 novembre 1984.
Senza farla troppa lunga, chi scrive ritiene che molto probabilmente sia nato prima, non fa nulla, anzi ne esalta ancora di più le sue grandi doti. Non molto alto. 1,67 x 53 kg nella sua vita ha corso 17 maratone, vincendone 15. Fa una vita da certosino, o da frate trappista, vedete voi quello che più vi aggrada. Si sa che come molti keniani, confermato dal nostro Yeman Crippa e dal suo tecnico Massimo Pegoretti, si alzino all’alba e compiano la prima uscita alle 6 del mattino, dopo fa troppo caldo.
Da quando si è convertito alla maratona Eliud Kipchoge fissa due appuntamenti l’anno, uno in primavera e l’altro in autunno. Da lì non si scappa, visto che non sbaglia un colpo. Qualcuno parla già di Parigi 2024. Tutto sommato mancano solo due anni. Se mantiene questi ritmi. potrebbe essere il primo maratoneta a vincere tre maratone olimpiche. Per ora ne ha nel cassetto due, come il mito Abebe Bikila e Waldemar Cierpinski.
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