Da lunedì 4 maggio si ritorna a correre fuori, ma non per tutti allo stesso modo. Le modalità di svolgimento degli allenamenti, infatti, cambiano da regione a regione e in alcuni casi anche da comune a comune, all’interno dello stesso territorio regionale. Nelle ultime ore di domenica 3 maggio è via via scomparso, a suon di precisazioni, l’obbligo dell’uso delle mascherine quando si corre. Confusione nel Lazio: un’ordinanza di Zingaretti rimanda a mercoledì 6 maggio l’inizio della fase due dell’attività sportiva.
Lunedì 4 maggio 2020 sarà una data da ricordare per tutti i runner.
Il Governo, nel Dpcm del 26 aprile, ha concesso anche la ripresa degli allenamenti all’aperto. Le ultime ore di domenica 3 maggio sono state caratterizzate dall’invio della circolare attuativa del Ministro dell’Interno ai Prefetti, per uniformare il più possibile l’attività di controllo delle Forze dell’ordine.
Da lunedì 4 maggio, in breve:
- la piccola grande novità per chi fa sport individuali è che non sussiste più il limite di restare “in prossimità dell’abitazione”, che ha limitato la possibilità di allenarsi per molti runner;
- va mantenuta verso gli altri una distanza di almeno due metri (il doppio rispetto ad ogni altra attività);
- come per gli altri tipi di spostamento, non si potrà andare fuori regione;
- non servirà avere con sé l’auto-certificazione;
- in serata di domenica 3 maggio l’obbligo di mascherina risulta ridimensionato: le regioni che inizialmente lo avevano inserito, come per tutte le uscite da casa, hanno fornito precisazioni (Campania e Lombardia, soprattutto)
- Nelle FAQ di questi ultimi giorni, il Governo ha chiarito che anche per l’attività sportiva «è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato».
- Sempre dalle risposte alle domande più frequenti è emerso che «una volta conclusa l’attività è obbligatorio fare immediato ritorno a casa»;
Attenzione alle disposizioni regionali e comunali
La situazione si fa più complessa, però, dal momento che le ordinanze delle Regioni possono modificare, per il territorio di propria competenza, quanto indicato dal Governo nazionale.
Su alcuni aspetti della ripresa degli allenamenti all’aperto, infatti, la situazione dei runner cambia da regione a regione e in alcuni casi anche da comune a comune, all’interno dello stesso territorio regionale. A titolo di esempio citiamo:
- la possibilità di utilizzare spiagge e litorali (ad esempio: no in Emilia-Romagna, sì in Abruzzo e nelle Marche);
- gli allenamenti limitati ad alcune fasce orarie (ad esempio in Campania).
Regione per regione, ecco le regole dell’apertura
Per questo, Correre invita tutti gli appassionati a collaborare con la redazione segnalandoci gli eventuali nostri errori nell’elenco che segue o i casi in cui l’interpretazione delle regole da parte delle forze dell’ordine possa aggiungere, integrare o modificare quanto da noi interpretato in base alla lettura nelle norme.
Abruzzo
A integrazione di quanto disposto dal Dpcm del 26 aprile, dal primo maggio il governatore Marsilio ha revocato il divieto di passeggiate sul lungomare e sull’arenile.
Alto Adige
La provincia autonoma di Bolzano aveva già consentito di “svolgere individualmente… attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva” e “una distanza interpersonale minima di tre metri per l’attività motoria”.
Basilicata
Tutto come da Dpcm del 26 aprile. In precedenza, dal l0 aprile e fino al 3 maggio, la Regione aveva permesso “l’attività motoria strettamente individuale nelle immediate vicinanze della propria abitazione, residenza o domicilio, nel rispetto della distanza minima di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro”.
Calabria
Al di là dell’incertezza generata dall’ordinanza prima pubblicata e poi ritirata, nella Regione Calabria, a partire dal 4 maggio, l’attività sportiva e motoria all’aperto sarà consentita non più solo in prossimità della propria abitazione, con l’obbligo di rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri, se si tratta di attività sportiva, e di un metro, se si tratta di semplice attività motoria, fermo restando il divieto di assembramento e con la possibilità di spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo in cui svolgere l’attività stessa. Espresso divieto di svolgere attività motoria o sportiva fuori dalla Regione.
Campania
Tempi duri per i “cinghialoni”, come il governatore Vincenzo De Luca ha definito i presunti runner “datati” e dall’abbigliamento un po’… improvvisato. Nella giornata di domenica 3 maggio, la Regione ha precisato che “Rimane in vigore la fascia oraria tra le 6 e le 8,30 del mattino che viene riservata a quanti intendono svolgere attività sportiva anche con corsa veloce e senza mascherina (jogging), rispettando comunque il distanziamento sociale”.
Resta la spada di Damocle dei risultati: queste “concessioni”, è precisato nell’ordinanza n. 41 del primo maggio 2020, saranno soggette a revoca in caso di risalita degli indici di contagio.
http://www.regione.campania.it/assets/documents/ordinanza-n-41-del-1-maggio-2020-con-allegato.pdf
(capitolo aggiornato il 3 maggio, alle ore 22:00)
Emilia-Romagna
Nell’ordinanza firmata il 30 aprile dal governatore Stefano Bonaccini in tutta l’Emilia-Romagna è data possibilità di praticare l’allenamento e l’attività motoria e sportiva all’aperto, solo in forma individuale. Riaprono parchi e giardini, ma permane il divieto di accesso a spiagge e arenili, sia in concessione che liberi, compresa la battigia. Anche la provincia di Piacenza, particolarmente colpita dall’epidemia, viene riallineata al resto del territorio regionale.
In dettaglio:
- riaprono i parchi e i giardini pubblici, ma i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro;
• consentite, quindi, attività motorie e sportive all’aperto come, ad esempio, ciclismo e corsa, in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi; - via libera, inoltre, anche all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive Federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.
Friuli Venezia Giulia
Il governatore Massimiliano Fedriga ha atteso domenica 3 maggio per firmare l’ordinanza che entra in vigore da lunedì 4 maggio in parallelo con il Dpcm firmato lo scorso 26 aprile da Giuseppe Conte. Il ritardo non è dovuto alle norme per l’attività sportiva, per la quale, anzi, risulta previsto ampio spazio e maggiori possibilità anche per altri sport: ci si potrà spostare con mezzi pubblici o privati per andare a fare attività motoria, anche al di fuori del proprio comune. Del resto, già dal 27 aprile in Friuli Venezia Giulia è stato permesso di allenarsi senza il limite di prossimità rispetto alla propria abitazione.
Lazio
Podisti in subbuglio dalle parti della Capitale, dopo che nel fine settimana la Regione ha spostato al 6 maggio la ripresa delle attività motorie e sportive, che il Dpcm del 26 aprile concede al resto d’Italia dal 4 maggio.
Nell’ordinanza, firmata il 2 maggio dal governatore Nicola Zingaretti, il motivo dello spostamento al 6 maggio delle attività sportive all’aperto, in contrasto con le disposizioni del Viminale, è spiegato all’art. 4c: “entro il 5 maggio 2020 gli enti gestori delle strutture sportive consentite, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e della presente ordinanza, predispongono il protocollo delle misure di sicurezza da adottare per lo svolgimento delle attività. In ogni caso le attività all’interno di strutture sportive possono svolgersi solo previa predisposizione del protocollo di sicurezza.”
È nostra opinione che, se anche non riapriranno subito gli impianti, sarà comunque difficile impedire alle migliaia di podisti romani di riversarsi sulle strade già da domani, magari all’oscuro di quanto stabilito in ultimo dalla Regione.
C’è molta attesa, infatti, per la riapertura dei paradisi podistici delle grandi ville, come Borghese e Pamphilj, pur con i droni anti-assembramento del Comune per vigilare sul «divieto di feste e picnic».
(capitolo aggiornato il 3 maggio, alle ore 22:00)
Liguria
In tutto il territorio della regione già dal 27 aprile è permesso di allenarsi senza il limite di prossimità rispetto alla propria abitazione.
Lombardia
Niente più mascherina per i runner, come temuto fino a domenica 3 maggio: è previsto “l’obbligo di indossare la mascherina (o copertura alternativa di bocca e naso) non durante, ma prima e dopo l’attività sportiva, in ogni caso facendo la massima attenzione a non incrociare altre persone”.
In dettaglio:
- Parchi e giardini possono essere aperti e accessibili;
- sono consentiti gli allenamenti per gli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, Cip e dalle rispettive federazioni. Gli allenamenti devono avvenire nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e a porte chiuse.
- A Opera (MI) il sindaco ha vietato ogni attività sportiva.
- A Milano, l’Idroscalo riaprirà giovedì 7 maggio;
- Si allarga il cuore di tutti, invece, alla notizia che a Bergamo, una delle città più colpite dall’epidemia, il sindaco Giorgio Gori ha disposto l’apertura di alcuni parchi.
(capitolo aggiornato il 3 maggio, alle ore 22:00)
Marche
A sviluppo di quanto previsto dal Dpcm firmato lo scorso 26 aprile da Giuseppe Conte, la Regione Marche ha stabilito di aprire anche le spiagge all’attività motoria, dal 4 maggio.
Molise
Risultano applicate esclusivamente le disposizioni contenute nel Dpcm del 26 aprile.
Piemonte
Il Comitato regionale Coni Piemonte ha preparato una nota esplicativa e interpretativa delle norme del Dpcm del 26 aprile che riguardano l’attività sportiva.
In particolare si precisa che “è consentita attività motoria e sportiva all’aperto con la distanza di due metri; quindi è possibile fare corsa, bicicletta, esercizi all’aria aperta rispettando la distanza interpersonale di due metri, senza creare gruppi e assembramenti e senza accedere all’impianto sportivo, quindi l’atleta da casa propria può andare a correre o in bicicletta o a fare esercizi all’aperto ma poi deve tornare alla propria dimora senza accedere all’impianto o alla società sportiva”.
Puglia
In base all’ordinanza firmata il 28 aprile dal governatore Michele Emiliano: “è consentito fare sport all’aperto senza alcuna limitazione di distanza dalla propria abitazione, bisogna comunque rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri. Si potrà andare in bicicletta e fare ginnastica nei parchi oppure a correre nei giardini e altrove. Chi è residente in un posto di mare può fare il bagno, ma senza sostare sulla battigia. Chi vive in montagna può passeggiare nei boschi. Sono consentiti gli allenamenti individuali anche nelle piscine, ma non si può andare nei centri sportivi che rimangono chiusi fino al 18 maggio 2020”.
Sardegna
Dal 4 maggio al 17 maggio, nel territorio del proprio comune di residenza, domicilio e/o dimora abituale, è consentito svolgere individualmente attività motoria all’aria aperta, limitatamente a passeggiate, corse a piedi e in bicicletta, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri. È quello che si deduce dall’Ordinanza Regionale n.20, dove viene affrontato anche il tema dell’attività fisica all’aperto.
http://www.fidal.it/upload/sardegna/varie/ordinanza%20solinas1.pdf
Sicilia
Complici i confortanti dati sul contenimento dell’epidemia, da alcune settimane era già concesso allenarsi all’aperto senza il limite della prossimità rispetto alla propria abitazione.
Toscana
Non senza ostacoli e ripensamenti l’ordinanza del governatore Enrico Rossi in vigore da venerdì primo maggio: consentito svolgere attività motoria, a piedi o in bicicletta, nell’ambito del proprio comune. Tutte le attività dovranno iniziare dalla propria abitazione e concludersi presso la stessa. In nessun caso per praticare le attività motorie sarà consentito l’uso di mezzi pubblici o privati per gli spostamenti. “Pur nel rispetto dell’obiettivo primario di contenere l’emergenza epidemiologica da Covid-19 – si legge in una nota -, con questa ordinanza si intende rispondere ad esigenze di tutela della salute individuale e collettiva e di benessere psico-fisico, in particolare dei minori”.
Trentino
Da lunedì 4 maggio è consentito “lo svolgimento individuale di attività sportiva o attività motoria all’aperto (compresi passeggiate, corsa a piedi, uso della bicicletta e lo svolgimento di qualsiasi altro sport amatoriale individuale) in tutto il territorio della Provincia, mantenendo comunque la distanza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Sarà inoltre consentita l’attività sportiva in forma individuale presso i circoli, le società e le associazioni sportive siti sul territorio provinciale, purché in luoghi aperti. Nello svolgimento dell’attività sportiva, intesa come corsa a piedi, uso della bicicletta, caccia, pesca e lo svolgimento di qualsiasi altro sport amatoriale individuale, la mascherina dovrà essere indossata solo nel caso in cui ci si trovi in prossimità di altre persone, sempre comunque assicurando il rispetto delle distanze.
Già dal 29 aprile, a seguito di un’ordinanza del governatore, era stato consentito lo svolgimento di attività motoria, cioè passeggiate e corse nel proprio comune di residenza mantenendo una distanza dagli altri di almeno due metri in caso di sport e di un metro in caso di camminata.
(capitolo aggiornato il 3 maggio, alle ore 22:00)
Umbria
Nessuna variazione da parte della Regione Umbria rispetto a quanto previsto per l’attività sportiva nel Dpcm del 26 aprile scorso.
Valle d’Aosta
Rispetto alle norme del Dpcm del 26 aprile, nessuna restrizione appare contenuta nell’ordinanza n. 192 emanata dalla Regione nel mattino di domenica 3 maggio. Si nota che “al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva… è consentito anche spostarsi con i mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività”.
Nell’ordinanza, inoltre, è prevista anche la possibilità di “attività sportive di coppia”, per ragioni di sicurezza, come nel caso delle guide alpine. Si tratterà di capire se questa possibilità potrà essere estesa alla corsa in montagna.
https://www.regione.vda.it/pressevda/Eventi/decreti_ordinanze_i.aspx
Veneto
«Nessuno si può permettere di dire “esco senza mascherina” perché tanto la vita è mia: così si mette irresponsabilmente a rischio la vita degli altri.» Così ha esordito il governatore Luca Zaia nella diretta in cui ha annunciato l’ordinanza di domenica 3 maggio, che però in materia di attività sportiva contiene la seguente disposizione: «Ma per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso di mascherina o copertura, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa».
Attività agonistica, allenamenti, riapertura impianti sportivi. «Atleti professionisti e non, di sport individuali e non (cioè anche tutti gli sport di squadra), possono tornare a utilizzare gli impianti sportivi, come le piscine, rispettando le norme previste a cominciare da quelle su distanziamento di due metri».
Parchi, giardini e ville: riaprono tutti (secondo le disposizioni dei singoli Comuni).