Nel mondo dell’atletica, invece, il testimone è un tubo leggero, sì e no una cinquantina di grammi, lungo 30 centimetri che un atleta, uomo o donna che sia, deve portare il più veloce possibile al compagno di squadra, questi ad un altro e all’ultimo, il quarto, spetta la parte più “gloriosa”, quella di tagliare il traguardo.
Facile a dirsi, meno semplice a tradursi in realtà. Questo passaggio di testimone tra un atleta e l’altro chiamasi staffetta, che può essere veloce: 4×100 oppure la 4×400, ci si batte anche per la staffetta mista (4×400), oppure per la 4×200, la 4×800 e la 4×1500, le prime tre gare fanno parte del programma olimpico.
Il perché di tutto questo: fra te giorni in Polonia si disputa il Campionato Mondiale di staffette. Manifestazione che non ha molta storia essendo stata ideata nel 2014, con tre edizioni a Nassau (Bahamas), poi trasferita a Yokohama nel 2019 e l’1 e 2 maggio allo Stadio della Slesia a Chorzow in Polonia. Due giorni di rincorse con la speranza di non perder per strada questo benedetto testimone. Le World Relays polacche diventano oltremodo importanti: si tratta di conquistare il pass olimpico.
Abbiamo quartetti in grado di realizzare ottimi risultati, senza troppi giri di parole, da seguire i vari: Desalu, Jacobs, Manenti e Tortu, il quartetto delle meraviglie, con Jacobs forte di un successo nei 60 a Torun (campionati Europei indoor) con un tempo di valore mondiale. Vedremo per la prima volta in gara Pippo, “ex bimbo con le ali” (speriamo meglio della passata stagione…), un curvista eccellente come Manenti, e un partente sicuro come Desalu.