Svolta tra il 5 e il 14 settembre, la virtual Boston marathon (indetta a seguito dell’annullamento della gara “reale”) ha coinvolto nella raccolta fondi oltre 16.000 maratoneti, il cui contributo permetterà di finanziare 242 programmi di charity.
32,1 milioni di dollari da destinare a 242 programmi di beneficenza. È questo il risultato dell’azione di fundraising collegata alla virtual Boston marathon disputata tra il 5 e il 14 settembre. La super cifra è stata dichiarata congiuntamente dagli organizzatori (Boston Athletic Association) e dal principale sponsor della corsa, la John Hancock Financial, al fianco della gara da 35 anni.
“Con questi 32 milioni – si legge ancora nella nota stampa diffusa giovedì 22 ottobre – sale a 400 milioni di dollari il totale della raccolta fondi della più antica maratona del mondo, il cui programma charity è stato introdotto con l’edizione del 1989.”
Oltre 16.000 fundraiser
Per la prima volta nella propria storia, cominciata nel 1897, quest’anno la maratona di Boston è stata dapprima rinviata (dal 20 aprile al 14 settembre) e poi annullata per il protrarsi della pandemia di Covid-19. A quel punto, contestualmente all’annuncio dell’annullamento della gara, è stata lanciata la virtual Boston marathon (nella foto: il numero di pettorale), cui hanno partecipato oltre 16.000 corridori distribuiti in 83 Paesi e in tutti i 50 stati dell’Unione.
Le maratone col miglior fundraising
Oltre che a cercare di ottenere il maggior numero di finisher, le principali corse del mondo sui 42,195 km cercano infatti di raggiungere il totale più alto possibile nella raccolta fondi.
Nel 2019 questa sfida tra le più grandi maratone fu vinta dalla Virgin London marathon con 66,4 milioni di sterline (87 milioni di dollari), un vero e proprio record mondiale trattandosi di una raccolta durata un solo giorno. In questa speciale classifica, la maratona di New York era giunta seconda con 45 milioni di dollari, e la maratona di Boston risultò terza con 38,7 milioni.