Atletica: niente gare fino al 31 maggio

Atletica: niente gare fino al 31 maggio

28 Marzo, 2020
Foto: 123rf
Ripresa graduale, senza eventi di grandi dimensioni. Nuove date per i principali Campionati in pista. Gli spostamenti 2020 delle corse su strada dovranno essere analizzati e approvati in base al calendario preesistente. Contributi straordinari alle società. Roma candidata a ospitare gli Europei 2024. 

Tutta l’attività agonistica dell’atletica resta ferma fino a domenica 31 maggio compresa, salvo diversa indicazione da parte del Governo. Lo ha stabilito il Consiglio federale della Fidal nella riunione di venerdì 27 marzo, in videoconferenza.

La road map della ripresa

Alla luce del perdurare dell’emergenza per l’epidemia da Covid-19, Il governo dell’atletica italiana ha così riorganizzato l’attività agonistica del 2020:

• sospensione fino al 31 maggio (salvo diversa indicazione da parte del Governo) dell’attività agonistica su tutto il territorio;

• nel momento in cui sarà possibile riprendere la pratica, verrà applicato un criterio di gradualità, limitando lo svolgimento di manifestazioni alle aree provinciali e regionali ed evitando comunque l’organizzazione di eventi con grandi numeri;

• nel caso in cui sia possibile riprendere l’attività in maniera graduale nel mese di giugno, e senza limitazioni nel mese di luglio, questo il nuovo calendario dei Campionati italiani individuali:

17-19 luglio: Rieti, Campionati italiani Allievi e Festa dell’atletica giovanile (senza “minimi” di qualificazione);
25-26 luglio: La Spezia, Campionati italiani Assoluti (ove confermato lo svolgimento dei Campionati Europei di Parigi);
18-19-20 settembre: Grosseto, Campionati italiani Juniores e Promesse
3-4 ottobre: Campionati italiani individuali e per Regioni Cadetti.
• Qualora invece non sia possibile ripartire a giugno, ma solo a luglio, rimarrebbero invariate le date dei Campionati italiani Juniores e Promesse e dei Campionati italiani individuali e per Regioni Cadetti, mentre i Campionati italiani Allievi verrebbero spostati all’11-13 settembre e i Campionati italiani Assoluti, ove venissero cancellati gli Europei di Parigi, sarebbero ricollocati in una data definita di concerto con gli organizzatori.

Corsa su strada: tutti gli spostamenti ad altra data 2020 sono sub iudice

Le gare di corsa su strada rinviate, per le quali sia stata richiesta una calendarizzazione in altra data nel corso del 2020, potranno svolgersi solo attraverso una concertazione con le manifestazioni già inserite in calendario. 

Il resto dell’attività, compresa quella del settore Master, verrà definita alla luce di quando sarà possibile la ripresa.

Contributi straordinari per le società

Il Consiglio Fidal ha poi varato una serie di provvedimenti in favore delle società sportive affiliate:
• richiesta al Governo di interventi straordinari in loro favore, che verrà trasmessa allo stesso entro la fine del mese;
• conferma, all’interno del bilancio FIDAL 2020, dello stanziamento di 1.238.000 euro a sostegno dell’attività;
• destinazione, a incremento dello stesso stanziamento, di una somma pari al 50% dell’eventuale avanzo di amministrazione 2019 (risorse che saranno distribuite con criteri da stabilire);
• conferma degli interventi disposti, sul territorio, da parte dei Comitati regionali;
cancellazione di tutti gli interventi celebrativi già programmati sul territorio, con destinazione delle relative risorse alle associazioni sportive.

Europei 2024: la candidatura di Roma

Il presidente federale Giomi ha informato il Consiglio che la European Athletics ha spostato alla data del alla data del 10 novembre la decisione sulla città che ospiterà i Campionati europei 2024 (l’Italia è candidata con Roma). 

«È probabilmente la riunione di consiglio più importante della mia vita – ha detto Alfio Giomi aprendo la riunione del consiglio federale –, perché la complessità del momento è sotto gli occhi di tutti. Ma ribadisco quel che ho detto già qualche giorno fa: noi ce la faremo. Abbiamo il dovere di immaginare il nostro movimento alla ripresa dell’attività, e di fare il massimo per consentire alle società sportive di tornare al proprio lavoro, quando sarà possibile, nelle migliori condizioni».