Padova ha offerto ai pochi, ma entusiasti spettatori, uno spettacolo degno. Questo è il primo punto a favore di chi ha scelto la località, gli organizzatori e l’impianto rimesso a nuovo. Sono stati tre giorni di gare, senza il mezzofondo (purtroppo), nel rinnovato Damiano Colbachini.
Molti gli spunti d’interesse, il primo: la spallata incredibile di “Fabbrino”, 135 kg ben portati del nostro lanciatore che ha scagliato la palla di ferro a 21,99, secondo miglior lancio dell’anno nel mondo. Il risultato di Leonardo Fabbri è di gran lunga il migliore sotto il profilo squisitamente tecnico. Poi ci sono stati le corse, i salti e i lanci. Il sabato da segnare con il cerchiolino rosso sul calendario con le messe di titoli in palio di grande interesse è sfumato per l’assenza di Filippo Tortu in finale. La sfida tra i due velocisti azzurri, Tortu e Jacobs che sta diventando il tormentone dell’estate atletica è andata, come si suol dire, a farsi benedire. Dopo le due semifinali Fili – come lo chiama babbo Salvino – ha preferito non rischiare, accusando un problemino, ino ino… “Non chiamatelo infortunio”, si affannava a spiegare fratel Giacomo in tribuna, mentre lo raccontava alla stampa scritta, provocando un certo malumore, tra le fila degli aficionados presenti in tribuna e lasciando un po’ d’amaro in bocca anche al suo stesso rivale.
Marcell Jacobs pur vincendo per la terza volta consecutiva il titolo sui 100 metri, non poteva essere felice dell’assenza del compagno di nazionale in staffetta. Polemiche a parte, maturate nei giorni successivi, aspettiamo il nostro velocista al Golden Gala, oppure ancora prima, nuovamente in terra elvetica (Bellinzona), prima dell’appuntamento romano. Difficile da realizzare, almeno sulla carta, il 9”92 sui 100 metri: l’obiettivo stagionale di Filippo Tortu.
Il sabato da “leoni” ci ha invece mostrato due belle gare nel giro della morte (400) vinti dal giovane Edoardo Scotti che è l’erede al trono di Re, lui è il principe ereditario, così come le due nuove principessine del giro di pista sono Alice Magione e Rebecca Borga, nei 100 si rinnova il successo della Dosso e nei 200 della ex miss di Quartu S. Elena Dalia Kaddari. Tutte nate a ridosso delle fine del secolo scorso oppure nate in quello attuale. Di questo si deve essere contenti.
Non passa inosservato anche il primo successo in assoluto di Larissa Iapichino, figlia d’arte, che nel lungo come mamma Fiona, sta facendo vedere cose di livello. Ci si ferma qui. Per assegnare i titoli dei 1500, 3000 siepi e 5000 si deve aspettare la metà di ottobre a Modena, con un’appendice per i 10 mila a Conegliano il 27 settembre.