Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

25 Luglio, 2020
Da sabato 25 a martedì 28 luglio ecco cosa accadde nell’atletica e nella corsa negli stessi giorni che stiamo vivendo. 

Lista di mezzofondisti favolosi riaccendono in queste righe la memoria degli appassionati. Fine luglio vuol dire anche “Giro podistico di Castelbuono”, la più antica corsa su strada italiana, che nel 2003 diventa passerella per Paul Tergat, ma c’è spazio anche per Said Aouita e Alberto Cova, indimenticabili.

25 luglio 1993 – In pochi, quell’anno, si accorgono della Maratona di Blumenau in Brasile. Eppure, nel caldo equatoriale dello Stato di Santa Catarina, vincere in 2:12’15” non è propriamente impresa dopolavoristica. Un nome nuovo, Luis Dos Santos, coglie il primo posto davanti ai connazionali Pacau (2:13’48”) e Silva (2:14’53”). Fra le donne svetta la Adao in 2:43’58”. E Luis è all’esordio. Farà una discreta carriera vincendo le maratone di Chicago e Fukuoka, e poi aggiudicandosi il terzo posto ai Mondiali di Goteborg 1995 dietro a Martin Fiz e Dionisio Ceron.

26 luglio 2003 – È Paul Tergat a trionfare lungo gli ardui saliscendi del 78° Giro Di Castelbuono, località alle porte di Palermo. Il fuoriclasse keniano iscrive il nome nell’albo d’oro di una gara che ha fatto la storia staccando, nella salita di via Mario Levante, il siepista Paul Koech. A 35 gradi all’ombra Tergat chiude in 34’28” dopo 11,3 km. Primo italiano, autore di una prova maiuscola, il maratoneta marchigiano Daniele Caimmi, quinto. Uomini (11,3 km): 1. Paul Tergat (KEN) 34’28”; 2. Paul Kosgei (KEN) 34’35”; 3. Josè Martinez (SPA) 34’37”; 4. Martin Lel (KEN) 34’38”; 5. Daniele Caimmi (Fiamme Gialle) 34’50”; 6. Sergey Lebid (UCR) 35’35”; 7. Ottaviano Andriani (Fiamme Oro) 35’38”; 8. Martin Sulle (TAN) 35’53”. Donne (km 6,5 km): 1. Merima Denboba (ETI) 19’03”; 2. Ruth Kutol (KEN) 19’12”; 3. Gloria Marconi (Cover) 19’21”; 4. Agata Balsamo (Cus Palermo) 19’27”; 5. Patrizia Tisi (Team Lotti) 19’36”. 

27 luglio 1985Alberto Cova aggiunge un’altra perla al periodo d’oro 1982-1985. È alla partenza del meeting di Oslo, nella gara dove Said Aouita e l’ex sudafricano poi naturalizzato Usa Sydney Maree danno vita a un aspro confronto dal quale scaturirà uno dei record mondiali di Said (13’00”40 contro 13’01”15 di Sydney). Alberto stringe i denti e sale sul podio (terzo) con 13’10”06”, circa tre secondi in meno del limite precedente dello stesso “ragioniere” di Inverigo (CO) di tre anni prima. Il mezzofondista lombardo così si sperimenta in una dimensione di uomo-ritmo, non solo di finisseur con pochi uguali al mondo. Di lì a poco Cova compirà un’altra impresa: salverà l’Italia dalla retrocessione nella finale A di Coppa Europa a Mosca, con una splendida doppietta 5.000 – 10.000 m.

28 luglio 2007 – Nel poco noto meeting di Heusden (BEL) si mette in bella evidenza l’americano Alan Webb. Il “nuovo Jim Ryun” (così venne giudicato a casa sua) vince gli 800 m in 1’43”84 davanti al canadese Reed (1’44”03). Si tratta (allora) della seconda prestazione mondiale dell’anno. Alan chiude un mese trionfale, con 3’30”54 sui 1.500 m, e soprattutto con 3’46”91 realizzato il 21 luglio dello stesso anno sul miglio. Il tempo del miglio fu anche record nordamericano, migliore dell’annoso 3’47”69 fatto segnare da Steve Scott, noto anche come “lepre” di chissà quante riunioni, nel lontano 1982.