Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

Accadde… domani: le corse che furono, in questi stessi giorni 

17 Luglio, 2020
Foto: Giancarlo Colombo
Da domenica 19 a giovedì 23 luglio ecco cosa accadde nell’atletica e nella corsa negli stessi giorni che stiamo vivendo. 

Ricorrenze, in attesa di nuova vita in strada e in pista. Come non ricordare l’impresa di William Sigei? Il keniano, classe 1969, diventa recordman mondiale dei 10000 m il 22 luglio 1994 a Oslo ed è il secondo nella storia a scendere sotto il limite dei 27 minuti. Qualche anno dopo, vincerà la gara della vita, quella con la malaria, e tornerà a correre.

Di pista ce n’è sempre stata molta sul finire del mese di luglio, quando, di solito, i mezzofondisti di valore si testano in vista di Olimpiadi, Mondiali o Europei, per cui è meno difficile del solito trovare grandi imprese da ricordare e segnalare, ma questa rubrica vuole cogliere l’occasione per restituire alla memoria dei lettori anche corridori grandi, ma magari non grandissimi, per via di quell’ultimo gradino di qualità mancato per poco: è qui il caso di Bernard Lagat (nella foto) che il 23 luglio 2004 corre a Saint Denis i 1.500 m in 3’29”21. Gli è mancato qualcosa per diventare un grandissimo, ma è ancora competitivo come master… Lo stesso si può dire di Derek Ibbotson, che stabilì il mondiale del miglio il 19 luglio 1957.   

19 luglio 1957 – Un record vecchio…quasi quanto il vostro redattore. Sono anni nei quali l’atletica mondiale coincide con quella europea. L’inglese Derek Ibbotson stabilisce a Londra la migliore prestazione mondiale sul miglio in pista. Qualche anno prima, Roger Bannister aveva inaugurato la serie dei tempi sotto i 4’00”00 a Oxford. Da quel momento in molti prendono coraggio, e così Ibbotson, in giornata di grazia, chiude a Londra in 3’57”2, aggiungendo un altro tassello importante alla storia molto “british” delle prove sui fatidici 1609,34 metri.

20 luglio 2003 – Edizione particolarmente qualificata e combattuta, quella dei campionati nazionali spagnoli dei 10.000 m, nella formula “open” a Pontevedra. Fuori classifica per il titolo, si impone in volata il keniano Charles Kamathi, colui che nel 2001, sulla stessa distanza, aveva interrotto la striscia continua di successi dell’etiope Haile Gebrselassie. Secondo, e campione nazionale per la quarta volta consecutiva, Josè Rios (27’29”60). In campo femminile il successo è dell’etiope Merima Denboba (31’47”63) davanti dell’ex cubana Yesenia Centeno (31’49”58).

21 luglio 1995 – La trentesima edizione del Meeting di Oslo (NOR) questa volta non offre record, ma emozioni. È il keniano Moses Kiptanui a cercare di migliorare il mondiale dei 3.000 m a siepi. Aiutato dalla “lepre” Josephat Kapkory, Moses passa ai mille in 2’41”2, poi ai duemila fa segnare 5’24”7 con un appesantimento di due secondi rispetto al primato stabilito a Stoccolma due anni prima. Emozionante l’ultimo giro chiuso in 61 secondi: il crono è di 8’03”36, seconda prestazione all time. Nei 3.000 m, quelli senza barriere, si impone il campione olimpico di Barcellona’92, Dieter Baumann. Dieter stabilisce il record nazionale con 7’33”56 sorprendendo ancora una volta il keniano Paul Bitok (7’34”50) e il marocchino Smail Sghir (7’35”51). Genny Di Napoli è undicesimo in 7’54”43. Nei 5.000 m femminili la vittoria è della campionessa mondiale di cross 1992, Lynn Jennings (Usa) con 15’18”20 davanti alla portoghese Bastos. Nei 3.000 m è nona Silvia Sommaggio con 9’06”41.

22 luglio 1994 – Da re dei cross il keniano William Sigei si scopre re dei 25 giri di pista. Non solo: sulla pista di Oslo, quasi un anno dopo Yobes Ondieki, è il secondo a scendere sotto il limite dei 27 minuti con 26’52”23, record mondiale. L’anno prima, Sigei aveva impressionato sui prati di Amorebieta (Spagna) vincendo il Cross delle Nazioni con falcata elegante, agile. È la stessa falcata che gli consente, già a metà gara, di avere qualche secondo di vantaggio nei confronti del precedente primato all time. L’ultimo a staccarsi da Sigei è un altro William, Kiptum. Ma è l’ultimo mille che impressiona: il keniano, classe 1969, opera un forcing in 2’33”07 e con l’ultimo giro attorno ai 57 secondi piomba sul traguardo, nell’entusiasmo generale, in 26’52”23. Dietro, per la cronaca, finiscono nell’ordine, William Kiptum (KEN, 27’17”20) e il messicano Armando Quintanilla (27’18”59). Qualche anno dopo Sigei vincerà un’altra gara, questa volta più difficile, con la malaria. Guarirà e tornerà a correre forte. Bravo, William.

23 luglio 2004 – A meno di un mese dai giochi olimpici, il meeting di Saint Denis (FRA) è una passerella di candidati alla gloria a cinque cerchi: Bernard Lagat non si risparmia nei 1.500 m e dopo passaggi molto forti (1’49”91 agli 800 m) prende la testa e resiste al recupero degli avversari chiudendo nel gran crono di 3’29”21 davanti a Timothy  Kiptanui (3’30”04) e Cornelius Chirchir (3’30”60). Sorpresa nei 1.500 m donne: Maria Mutola, sofferente, è solo quindicesima (4’07”57) mentre a vincere ci pensa, con finale veemente, l’ungherese Judit Varga (4’03”92). La keniana Isabel Ochichi vince i 3.000 m in 8’31”32.