Per la serie non si può mai stare tranquilli. La fine della scorsa settimana come un fulmine a ciel sereno arriva nelle redazioni dei quotidiani, on line e cartacei un commento della Maratona di Roma che annuncia una sorta di “opa” sulla loro gara. In che senso chiederete voi. Cerchiamo di spiegarlo in poche righe e in maniera molto semplice. La gara capitolina, allestita da 23 anni dall’Italian Marathon Club di Enrico Castrucci è stata capace di trasformare una manifestazione di poco più di 2000 partecipanti ai 14.800 di tre anni fa. Quest’anno quasi 14.000. Attenzione, parliamo di maratona, ovvero di arrivati nella classica prova di 42 km e 195 metri, escludendo le varie manifestazioni collaterali sempre di corsa.
Il piatto è di quelli succosi. Stando all’amministrazione pentastellata, per rilanciarla occorre nuova linfa (organizzativa) insomma dare una nuova scossa al movimento. Ammesso e non concesso che questa possa avvenire non prima del 2019, per quale motivo la municipalità vuole arrivare a tanto, escludendo dal bando, tanto per intenderci, tutte le altre manifestazioni romane? Entriamo nel dettaglio. La Maratona di Roma è la maratona numero uno d’Italia, non ha rivali, sui numeri, sugli atleti e sulla spettacolarità del tracciato. Almeno 7000 stranieri con un indotto quantificabile in parecchi milioni di euro sono certamente un biglietto da visita che fa gola a molti. Ci deve aver pensato il consigliere comunale Angelo Diario, maratoneta attivo che cerca di lavorare ai fianchi la squadra di Enrico Castrucci.
Il Bando è un obbligo di legge ha dissertato qualcuno in Campidoglio. Ci si domanda però: solo la Maratona di Roma? Non altre manifestazioni? L’Assessore Frongia lo ha affermato senza troppi giri di parole, così si stanno muovendo anche altri enti, (RCS) che pare abbia avanzato l’ipotesi di prendervi parte. I nomi degli altri enti, aziende che vorrebbero dare maggiore lustro alla gara, sono top secret. Ad ogni buon conto già sono arrivate in sede al sodalizio romano iscrizioni per il 2019. Pensate un po’…Un bel polverone non c’è che dire, di non facile soluzione.
Adesso si è capito il motivo per il quale Virginia Raggi è rimasta tutto il tempo sul traguardo al Fori Imperiali, doveva fare capire il suo interesse per lo sport, buttato – scusate l’espressione – nel cesso, con la non partecipazione alle Olimpiadi della Città di Roma. Qualcuno, leggi, il maratoneta pentastellato, Angelo Diario, è partito alla carica. Lui sa come vuole dire organizzare, corre tutti gli anni. C’è solo una differenza: anche chi frequenta i ristoranti di classe, sa cosa significa leccarsi i baffi. Un conto è sedersi al desco (correre), un conto è cucinare (organizzare).