2019, un anno di corsa da ricordare: seconda parte

2019, un anno di corsa da ricordare: seconda parte

27 Dicembre, 2019
Cosa resterà del 2019? I fatti e le persone del mondo del running. Ecco i nostri ricordi di marzo e aprile.

3 marzo, domenica: edizione sarda dei Campionati italiani Master di corsa campestre a San Sperate (Sud Sardegna). Entrambi gli scudetti all’Atletica Paratico (BS) e in gara anche ex-assoluti dal pesante curriculum come Claudia Pinna e Patrizia Tisi, Yassine El Fathaoui e Said Boudalia. 

Questi i campioni italiani: Yassine El Fathaoui (35) e Chiara Giachi (30); Gianluca Borghesi (40) e Claudia Pinna (40); Graziano Zugnoni (45) e Patrizia Tisi (45); Said Boudalia (50) e Enrica Carrara (50); Domenico Caporale (55) e Elena Fustella (55); Claudio Faraoni (60) e Giovanna Cavalli (60); Celestino Usai (65) e Silvia Bolognesi (65); Luciano Faraguna (70) e Maria Grazia De Colle (70); Franco Melas (75) e Marta Billi (75); Giuseppe Addis (80).

10 marzo, domenica: grande prestazione di Sara Dossena. Alla maratona di Nagoya la “Fenice” allenata da Maurizio Brassini si piazza al settimo posto in 2:24’00” con un miglioramento del personale di quasi quattro minuti, che la colloca al terzo posto italiano all time alle spalle di Straneo e Viceconte. 

10 marzo, domenica: alla 45ª Roma-Ostia vincono il keniano Geoffrey Yegon (1:00’17”) e l’israeliana Lonah Chemtai Salpeter (1:06’40”). L’Italia rivede il miglior Stefano La Rosa, settimo e primo dei non africani con 1:02’29”. La migliore delle fondiste azzurre è Laila Soufyane, ottava in 1:12’30 (pb).  Circa 8.500 podisti al traguardo.

10 marzo, domenica: la corsa campestre italiana ritrova lo storico scenario di Venaria Reale, a Torino. Nella Festa del cross Yeman Crippa torna campione italiano davanti a Yohanes Chiappinelli e Lorenzo Dini. Tra le donne la campionessa d’Italia è Francesca Tommasi davanti a Isabel Mattuzzi ed Elena Romagnolo. Nel cross corto, di nuovo in programma dopo 13 anni, vincono Osama Zoghlami e Marta Zenoni, il giorno dopo il ventesimo compleanno.

24 marzo, domenica: regna il Kenya alla 44ª Stramilano Half Marathon: Vincent Kibor Raimoi (1:00’10”) e Priscah Jeptoo (1:08’27”). Migliori italiani risultano Lorenzo Dini (5°, 1:03’35”) ed Elisa Stefani (7ª, 1:14’04”, p.b.). Tra i 7.000 partecipanti alla prova competitiva si accende la protesta per i punti di rifornimento rimasti presto privi di acqua. 

29 marzo, venerdì: a Verona un improvviso malore si porta via Loris Pimazzoni, fondista di grande valore che da operaio in fabbrica, quindi corridore non professionista, si permise di battere Cova e Panetta nel campionato italiano dei 10.000 m del 1983 (Roma). Corse per l’Atletica Riccardi Milano e per la Paf Verona. Aveva 62 anni. Quattro volte in azzurro tra il 1981 e il 1987, due titoli italiani assoluti, è stato allenato da Gianni Ghidini. 

30 marzo, sabato: Aarhus, in Danimarca, ospita un’edizione dei Mondiali di cross che resterà memorabile soprattutto per la sconfitta del Kenya nella gara a squadre maschile seniores a opera dell’Uganda. Strategico il sacrificio dello junior ugandese Jacob Kiplino, probabile dominatore tra gli under 20, schierato invece a dare manforte nella prova maggiore, dove conquista l’argento battuto solo dal compagno di squadra Joshua Cheptegei. Bene le uniche due presenze azzurre, concentrate nella prova femminile under 20: Nadia Battocletti, 23ª e prima europea, e Angela Mattevi, 32ª e quarta europea. 

31 marzo, domenica: Gli atleti italiani tornano dai Campionati Mondiali master indoor di Torun, in Polonia, con 75 medaglie: 22 ori, 23 argenti e 30 bronzi. 

4 aprile, giovedì: nei giorni che precedono la maratona di Milano debutta il Milano Running festival, tre giorni di appuntamenti dedicati alla corsa in forma di talk show, workshop, interviste, dimostrazioni pratiche, incontri destinati a divulgare tematiche specifiche. La redazione di Correre impegnata in prima linea nei temi “Correre al femminile” (giovedì 4 aprile) e “Running nel mondo” (venerdì 5 aprile). 

6 aprile, sabato: nella californiana 5 km di Carlsbad il keniano Edward Cheserek eguaglia la miglior prestazione mondiale, il 13’29” stabilito due mesi prima dallo svizzero Julian Wenders a Montecarlo. 

7 aprile, domenica: Giovanna Epis è sesta alla maratona di Rotterdam in 2:29’11”, primato personale. 

7 aprile, domenica: tempo di Milano Marathon. Mai così veloci in Italia: Titus Ekiru (nella foto) vince in 2:04’46”, Vivian Kiplagat Jerono in 2:25’25”. Cresce il totale dei finisher: 6.303 contro i 5.556 del 2018. 

14 aprile, domenica: Said El Otmani risveglia la mezza maratona italiana. A Stresa (VCO) giunge secondo nei 21,097 km della Lago Maggiore half marathon in 1:01’31”. Per trovare un azzurro più bravo bisogna risalire al Daniele Meucci che alla mezza di New York fermò il cronometro a 1:01:06 nel marzo del 2013. 

15 aprile, lunedì: A Boston vincono il keniano Lawrence Cherono (2:07’57”) e l’etiope Worknesh Degefa (2:23:31).

17 aprile, mercoledì: scompare a 88 anni Bruno Cacchi, commissario tecnico della Nazionale italiana dal 1971 al 1974 e storico allenatore del mezzofondo. Nato a Forlimpopoli (FO), ma cresciuto a Catania fin dalla più tenera età, agli occhi dei più resta soprattutto l’allenatore che condusse al bronzo olimpico la moglie Paola Pigni (Monaco 1972, 1.500 m).

25 aprile, giovedì: la “50 km di Romagna” di Castel Bolognese (RA) vale come campionato italiano della distanza: titoli a Federica Moroni e Mohamed Hajjy.

28 aprile, domenica: buone notizie per la maratona italiana arrivano da Amburgo, dove Meucci giunge 15° in 2:12’00”, e soprattutto da Londra, dove Yassine Rachik si classifica nono in 2:08’05” (2:12’09” il precedente primato personale) e diventa il quarto italiano di sempre, dopo Baldini (2:07’22”), Leone (2:07’52”), Di Cecco (2:08’02”). È la maratona dell’ennesimo Kipchoge show: quarta vittoria a Londra e secondo miglior tempo di sempre, 2.02’55”. Tra le donne s’impone la keniana Brigid Kosgei in 2:18’20”.