Calzature ultra-morbide, oppure ammortizzate-stabilizzanti, o ancora essenziali e convenienti. Alcune ugualmente adeguate a corse road e off-road, altre che sono vere e proprie “fionde” sul piano del ritorno di energia. La tendenza è scegliere una delle qualità che gli appassionati privilegiano e portarla a livelli mai raggiunti prima.
Cosa resterà del 2019 nel mondo delle scarpe per correre? Filippo Pavesi ha analizzato le novità comparse sul mercato delle calzature da running nell’anno da poco concluso e ha individuato cinque tendenze. Su Correre di gennaio 2020 vengono tracciati gli obiettivi tecnici verso i quali sembrano incamminarsi le aziende, proprio in base a quanto emerso dall’analisi del nostro esperto sui modelli di punta che abbiamo avuto l’occasione di provare direttamente nel corso del 2019.
Privilegiare e aumentare una delle qualità della scarpa
Di base, la vera e unica novità del 2019 è che le aziende di punta del running system sembrano aver deciso di abbandonare la strada delle scarpe che dichiarano di offrire tutto al massimo livello, per puntare su modelli specifici per differenti necessità, in cui si sceglie una delle caratteristiche che gli appassionati cercano in una scarpa e la si porta a livelli mai raggiunti prima.
Le cinque direzioni del mercato running
Questo obiettivo del “soprattutto una cosa” le aziende sembrano perseguirlo in cinque direzioni diverse:
- ultramorbide: le più efficaci per la vendita in negozio, perché in grado di scatenare il cosiddetto “effetto wow” appena calzate, dal punto di vista del comfort percepito;
- ammortizzate stabilizzanti: le “meno innovative”, eredi di 50 anni di ricerca, approdate a un livello di sicurezza per il piede mai raggiunto prima e per di più senza la rigidezza di un tempo;
- concretezza e sostanza: spesso il più concreto competitor di un modello top di gamma è nella fascia di prezzo medio del suo stesso brand. Nel range 100-140 euro il mercato propone “un pugno di modelli di marche diverse – precisa Pavesi – capaci di sorprendere positivamente per la loro essenzialità, funzionalità e concretezza. Sono scarpe di vario tipo, (ancora) piuttosto polivalenti, progettate per offrire la massima funzionalità.”;
- multiterreno: in sostanza si tratta di scarpe da trail running che funzionano bene anche su strada e di modelli road-running che non perdono efficacia nelle situazioni off-road;
- ultraelastiche: basate sullo sviluppo del concetto di “ritorno di energia”, uno dei mantra della comunicazione nelle ultime stagioni.
Per ognuna di queste cinque direzioni, Filippo Pavesi analizza i pro e i contro e cita i modelli più significativi dal punto di vista dell’innovazione.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Le cinque direzioni emergenti nell’evoluzione delle scarpe da running”, di Filippo Pavesi, pubblicato su Correre n. 423, gennaio 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 64-47.