Dall’analisi del “caso Jacobs”, il nostro medico e chirurgo ortopedico, esperto di infortuni nello sport, elabora una vera e propria strategia dell’allenamento. Dieci condizioni da rispettare per allontanare il più possibile il rischio di infortunio.
Quel taping tricolore ha fatto il giro del mondo. Marcell Jacobs ha appena vinto il campionato europeo dei 100 metri e si concede ai fotografi. Ma quelle bende elastiche tricolori nascondono e proteggono la sua fragilità muscolare, che emergerà di lì a poco nell’immediato pre-gara della 4×100, quando sarà costretto a dare forfait.
Su Correre di ottobre Luca De Ponti riflette “a bocce ferme” sul caso Jacobs ed elabora una vera e propria strategia: dieci condizioni da rispettare per allontanare il più possibile il rischio di infortunio.
Dieci regole valide per tutti
Basta scorrere la dettagliata descrizione delle dieci condizioni, per renderci conto che quello che è valido per un grande campione della velocità è utile anche per noi semplici dilettanti dell’endurance: dalla conoscenza del nostro corpo, che deve essere una conoscenza aggiornata, non ferma al ricordo dei momenti migliori, al dosaggio dell’allenamento, fino all’errore da non fare, che è quello in cui i podisti incorrono più facilmente: facile identificarsi quando l’autore suggerisce di fare propria “la convinzione che gli atti di eroismo legati a una particolare sofferenza in allenamento non portano da nessuna parte”.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi dell’articolo: “Il caso Jacobs”, di Luca De Ponti, (pagine 86-87), pubblicato su Correre n. 456, ottobre 2022 (in edicola da inizio mese).