Perché ci teniamo ai dettagli

Perché ci teniamo ai dettagli

27 Febbraio, 2022
Foto: Francesca Soli / Phototoday
Se fossimo un’azienda che produce auto o computer ci vanteremmo in pubblicità della nostra “attenzione” ai dettagli, dettagli che (si dice fin troppo spesso) “fanno la differenza”.
Ritengo onesto precisare che nel caso del running i dettagli possono essere trascurati: anche un approccio più soft può fare di ogni persona un runner felice, infortuni permettendo. La nostra va considerata come una proposta “alternativa”: perché perdere l’occasione di rendere più ricca la nostra esperienza di corsa?

Su Correre di marzo un sottile filo conduttore collega i contenuti di Orlando Pizzolato e di Fulvio Massa. A una prima lettura gli argomenti appaiono diversi: Orlando propone una via alternativa al classico programma di allenamento scandito da sedute a carico elevato seguite da una lunga rigenerazione e spiega che un miglioramento analogo lo si può ottenere lavorando ogni giorno su una sola qualità all’insegna del “poco, ma sempre”; Fulvio si occupa di una qualità fondamentale per il trail runner come l’agilità, spiegando che la si può migliorare facendo quello che ci facevano fare a scuola: scomporre un numero nei suoi fattori primi, che nel caso dell’agilità equivale ai singoli gesti motori di cui è composta e che vanno allenati uno alla volta con la tecnica di corsa. 

Facile, ma non semplice

I nostri due allenatori, capifila, rispettivamente, del road running e del trail running, ci trasmettono la consapevolezza della complessità della corsa, argomento al quale ho dedicato il mio editoriale, declinando l’apparente paradosso del “facile, ma non semplice”.

Se fossimo un’azienda che produce auto o computer ci vanteremmo in pubblicità della nostra “attenzione” ai dettagli, dettagli che (si dice fin troppo spesso) “fanno la differenza”.

Ritengo onesto precisare che nel caso del running i dettagli possono essere trascurati: anche un approccio più soft può fare di ogni persona un runner felice, infortuni permettendo. La nostra proposta è, come nel testo di Orlando, “alternativa”: perché perdere l’occasione di rendere più ricca la nostra esperienza di corsa?

Un dettaglio: la carta

L’attenzione ai dettagli ci ha portato anche a stampare Correre su un nuovo tipo di carta, luminosa proprio perché non lucida, “spessorata” e porosa per garantire una qualità di bianco che facilita la lettura eliminando fastidiosi riflessi. Un miglioramento che comporta per la casa editrice un incremento di costi notevole: i lettori devono sapere che le bollette non rappresentano l’unico costo “impazzito” di questa stagione di ripartenza; un’analoga bolla speculativa ha colpito la filiera dell’editoria con prezzi della carta triplicati e disponibilità e consegne alle tipografie non garantite, né nei tempi né nelle quantità.

A differenza di quanto accade per le bollette, però, il rincaro non viene scaricato sull’utente finale: il lettore continua a poter comprare Correre a 5,50 euro.

Solo l’allegato Scarpe&Sport ritrova il suo costo di un euro, ma lo trovate in edicola da solo, così che possa essere acquistato (con Correre) solo se si vuole, con le sue 192 pagine che illustrano un migliaio di nuovi modelli.

Buona doppia lettura, quindi. E buona corsa.

 

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