Tra mode e realtà: il punto sui vari regimi nutrizionali che vengono adottati dagli sportivi (e non solo) per dimagrire
“Punto primo: no alla restrizione calorica!” esordisce così il nostro esperto Luca Speciani, che poi spiega “Si perdono alcuni chilogrammi (quasi sempre di muscolo) con molti sacrifici e in pochi mesi si riprende tutto con gli interessi. Sarebbe ora di bandire qualunque calcolo calorico, sia per la sua completa inutilità (non ci dice nulla sull’attitudine all’accumulo o al consumo da parte dell’organismo) sia perché il calcolo stesso è errato in partenza, derivando da una combustione all’interno di un calorimetro invece che da una digestione selettiva, come avviene nell’uomo”.
Lista delle diete dannose
Speciani articola poi il suo intervento spiegando i diversi approcci delle diete sinora “escogitate” analizzando poi fino a che punto tali regimi alimentari possano danneggiare chi pratica sport:
– ipocaloriche o facenti uso di digiuni (Longo, 5+2, intermittenti, Lemme);
– meccaniche (sondino, gastroresezioni, palloncino);
– iperproteiche, chetogeniche o paleo (Zona, Dukan, Cordain);
– etiche (vegane, fruttariane, macrobiotiche).
Attività fisica regolare
Dopo una dissertazione dettagliata sui diversi tipi di regimi alimentari, Speciani conclude il suo intervento rinnovando l’invito all’approfondimento scientifico prima di imboccare la via di una dieta miracolosa, senza dimenticare il contributo indispensabile apportato da un’attività fisica regolare.
A corredo, il contributo di Lyda Bottino con idee e suggerimenti per nobilitare quei pasti consumati di fretta, tra ufficio e sport.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Orientarsi tra le diete”, di Luca Speciani, pubblicato su Correre n. 426, aprile 2020 (in edicola a inizio mese), alle pagine 62-63.