Vigilia di una gara: cosa fa la differenza tra sentirsi in ottime sensazioni e trovarsi con le gambe pesanti, come se si fosse fatto uno sforzo particolarmente duro?
“Viene automatico pensare a una questione di tensioni nervose e di ansia pre-gara, considerando che di mezzo c’è stato solo il riposo della notte. Tuttavia, le sensazioni di “gambe di piombo” prima delle competizioni vengono avvertite anche da atleti ben rodati sul piano mentale”, ci spiega in apertura di articolo il direttore di Correre ed ex maratoneta azzurro, Orlando Pizzolato.
Colpa delle tensioni muscolari
“Il fattore che determina questa alterazione di sensazioni non ha a che fare con le tensioni nervose, ma muscolari: in parole semplici, con il corretto rapporto tra lunghezza e tensione delle fibre. Quando questa relazione viene modificata, l’espressione della forza ne è condizionata”, prosegue Pizzolato.
Varie ricerche hanno dimostrato che la variazione dello stato di tensione dei muscoli può dipendere spesso dalla posizione che si mantiene per un po’ di tempo, perché l’eccitazione è regolata dai fusi neuromuscolari, piccole strutture presenti nei muscoli sensibili allo stiramento. Tutti sappiamo che dopo essere stati seduti per lungo tempo si possono avere le gambe intorpidite e i muscoli pesanti.
Se in quel momento ci mettessimo a correre, l’efficacia dello sforzo sarebbe piuttosto bassa. Dopo un po’ di attività fisica le sensazioni migliorano, sia perché circola più sangue a ossigenare i muscoli sia perché i fusi neuromuscolari si allentano.
Gli allenamenti alla vigilia della gara
Ha un effetto rilevante anche il tipo di allenamento che si svolge nei giorni precedenti la gara: è necessario ridurre il carico di allenamento, ma solo sul versante quantitativo, continua Pizzolato, prima di spiegare la differenza fra allenamenti-tipo per soggetti con più o meno fibre muscolari veloci.
In chiusura di articolo l’autore passa poi a illustrare nel dettaglio alcuni esempi di sedute utili nei giorni prima della competizione, da condurre a ritmo gara o addirittura leggermente più veloci.
Il giorno prima della gara, infine, Pizzolato consiglia altre due sedute-tipo in relazione alle sensazioni del giorno precedente, diversificando quindi fra tono muscolare basso o tensione muscolare elevata.
Volete sapere quali erano i suoi lavori preferiti prima della maratona?
Le progressioni di ritmo partendo dall’andatura della corsa media, incrementando di 10”/km fino a coprire l’ultima frazione all’andatura del 5.000 m. Una “tirata” che dava sicurezza!
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Gambe pesanti e prestazioni”, di Orlando Pizzolato, pubblicato su Correre n. 439, maggio 2021 (in edicola da inizio mese), alle pagine 28-30.