Un nuovo running boom dopo il lockdown? Le aziende che producono le scarpe con cui corriamo ne sembrano convinte e si dichiarano pronte ad affrontare una sfida molto impegnativa: contenere le perdite generate da una primavera di negozi chiusi e runner bloccati in casa. Un’inchesta del nostro esperto in materia, Filippo Pavesi.
In qualsiasi momento della nostra vita di runner, sopra le nostre teste si muove una macchina industriale gigantesca: le nuove scarpe ci aspettano in negozio, ma quei modelli sono nuovi solo per noi runner-consumatori. Per le aziende che le producono, quelle scarpe sono le terze in ordine di novità: nello stesso momento in cui acquistiamo l’ultimo modello in negozio, infatti, la collezione di scarpe successiva esiste già, è già stata prodotta nel cosiddetto Far East (Corea del Sud, soprattutto, ma anche Cina, Vietnam e Cambogia, ad esempio) e sta raggiungendo via nave, dentro i container, i grandi magazzini di stoccaggio degli Stati Uniti e dell’Europa, dai quali poi arriveranno ai negozi italiani con un eventuale passaggio ulteriore nel magazzino locale della filiale.
Nemmeno queste scarpe in mezzo al mare, però, sono “le più nuove” di quell’azienda: nello stesso momento, infatti, la collezione successiva sta già nascendo e affronta una prima fase di disegno, realizzazione prototipi in 3D (sample, in gergo), ordine della componentistica necessaria alla produzione, eventuali test pseudo-segreti con runner importanti e prove di laboratorio, almeno per i modelli più innovativi dal punto di vista tecnologico.
Stop per virus
Fine febbraio 2020: le novità della primavera-estate erano pronte a occupare le vetrine dei negozi quando il Covid-19 ha spinto il tasto “pause” (purtroppo, in moltissimi casi, anche il definitivo tasto “stop”). Che fine ha fatto e farà quella collezione? E quella dopo? Era già in spedizione o è stato possibile rallentarne la produzione e dilazionarne la consegna? E il lavoro dei designer-progettisti è andato avanti o è stato impartito loro sostanzialmente l’ordine di saltare una collezione?
Del resto, le scarpe davvero “invernali” sono ormai poche, sono quelle dotate di membrana, spesso solo la versione così rinforzata di un modello già esistente, per cui non è così difficile che una versione autunno-inverno 2020-21 possa diventare “in corso d’opera” una spring-summer 2021. In alcuni casi, poi, la nuova versione di un modello è in sostanza solo la diversa colorazione di quello precedente.
I magazzini che restano pieni sono l’incubo dei manager, perché le scarpe presenti nei depositi vanno a bilancio tra le perdite. A volte, nei casi più disperati, conviene loro farle sparire verso i Paesi più poveri, di nuovo via nave dentro ai container con cui erano arrivate in Europa, costo qualche dollaro al quintale, nulla di più. Chi vi scrive ha avuto modo di frequentare a più riprese e di monitorare costantemente il Kenya del running e ha notato come progressivamente si sia ridotto il numero dei bambini e dei ragazzi che cammino per la strada scalzi. Un fenomeno cominciato nel 2008-2009 e diffusosi nel 2013. Sarà un caso che si tratta degli anni successivi alle due precedenti crisi economiche?
Il perché di un’inchiesta
Tutto questo ricade sulla nostra passione e soprattutto sulle nostre tasche: non avevamo forse mai visto una calzatura con prezzo di listino superiore a 300 euro (Nike Air Zoom Alphafly Next%, ad esempio), ma in parallelo cominciamo a non trovare strano che fin dal primo mese di uscita delle scarpe vengano proposti sconti anche del 40%.
Ecco perché ci è sembrato necessario proporre a Filippo Pavesi di armarsi di taccuino e sentire dalla viva voce delle aziende qual è la situazione in questo post lock-down che dal punto di vista della pratica diffusa della corsa potrebbe disegnare un nuovo, ulteriore running boom.
In parallelo, abbiamo ritenuto opportuno corredare questa inchiesta con le immagini delle scarpe che verranno, i top di gamma della collezione autunno-inverno 2020-21, che ci attenderà dalle vetrine non appena avremo consumato questa pausa d’agosto e che faranno parte del numero 50 di Scarpe&Sport, che raggiungerà i lettori di Correre e di Triathlete nei primi giorni di settembre.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi dei contenuti ospitati nell’inchiesta curata da Filippo Pavesi e intitolata “L’ottimismo in collezione”, che occupa le pagine da 74 a 93 di Correre n. 430, agosto 2020 (in edicola da inizio mese), corredata dalle immagini e dalle schede di 22 modelli top di gamma di altrettante aziende, presenti nelle collezioni Autunno 2020.