È il momento di incrementare il chilometraggio con sedute di corsa lenta e di pianificare con cura la preparazione invernale, per migliorare la resistenza di base. Con i consigli di Orlando Pizzolato.
“Parlare ora di programmazione dell’allenamento fa un certo effetto, considerando che per molti mesi non c’è stata la possibilità di gareggiare e che la preparazione di molti podisti non ha potuto seguire un metodo classico”, esordisce il nostro esperto Orlando Pizzolato.
Rispetto alla strutturazione piramidale degli allenamenti di atleti élite stilata dal guro neozelandese degli anni Cinquanta e Sessanta, Lydiard, Pizzolato ipotizza alcune variazioni, così da rendere la programmazione più idonea agli atleti amatori.
“Il concetto base nella programmazione di Lydiard può essere riassunto con il picco di forma, conseguibile un paio di volte l’anno, – spiega Pizzolato -. L’amatore invece partecipa a più gare, anche senza avere la pretesa della massima prestazione, puntando piuttosto a mantenere un livello costante di rendimento, mediamente buono. In tal caso è possibile pianificare tabelle che permettano di avere 5 o 6 momenti all’anno di buona forma.”
Una nuova proposta di programmazione
Proseguendo nell’articolo, Pizzolato illustra quindi la sua proposta di programmazione, organizzata in cicli di 10 settimane, in cui trovano spazio 5 blocchi quindicinali di sedute ben definite.
Le prime 3 settimane servono per fare dei richiami di resistenza aerobica e di capacità aerobica, mentre l’ultima è invece di rigenerazione.
Nota: Questo testo rappresenta una sintesi del servizio “Per mantenersi a un buon livello”, di Orlando Pizzolato, pubblicato su Correre n. 433, novembre 2020 (in edicola da inizio mese), alle pagine 20-21.