I danni della dieta “mima-digiuno

I danni della dieta “mima-digiuno

22 Dicembre, 2016
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Regolari e prevedibili, dopo il can can mediatico scatenato dalle Le Iene, cominciano ad arrivare nel nostro studio le prime vittime della nuova dieta super-ipocalorica. In che cosa consiste la dieta mima-digiuno? Un giorno a 1.000 kcal seguito da quattro giorni a 750 kcal. Una dieta da fame, che può generare attacchi bulimici, depressione, infertilità, perdita di muscolo, rallentamento tiroideo.

Il dottor Valter Longo, inventore di questa dieta pazzesca e pericolosa, sostiene che la sua utilità stia nel ridurre la quantità di GH (l’ormone della crescita) prodotto. Tale riduzione proteggerebbe dai tumori uomini e animali. Occorre però distinguere con chiarezza tra alimenti in grado di provocare tumori ˗ come ad esempio i salumi contenenti nitriti, i cereali inquinati da aflatossine, le carni trattate con estrogeni, la frutta trattata con pesticidi, i cibi con coloranti e additivi industriali ˗ e quelli che possono favorirne lo sviluppo solo una volta che il tumore sia in essere. Su questo fanno confusione diversi nutrizionisti anche molto preparati. Longo non fa eccezione.

È infatti molto diverso dire che il GH genera tumori o dire che in un paziente ammalato di cancro il GH accelera lo sviluppo del tumore. La prima affermazione è falsa (se non per quantità innaturali esogene), mentre la seconda è vera.

Il GH è un ormone prezioso, un anabolizzante prodotto naturalmente dal nostro corpo per costruire muscoli e gestire ogni sano fenomeno di crescita cellulare, dalla densità ossea alla cicatrizzazione delle ferite.

Quando un cancro si sta sviluppando è senza dubbio possibile contrastarne l’evoluzione utilizzando ogni arma possibile per rallentarne la crescita. Il digiuno aiuta, in un certo senso “affama” il tumore. Così come aiuta evitare qualunque cibo, come la carne rossa o i latticini, o un eccesso proteico in genere, in grado di stimolare l’anabolismo cellulare. E ancora va tenuto lontano lo zucchero, per gli effetti anabolizzanti e pro-infiammatori dell’insulina. E naturalmente vanno evitate assunzioni di ormoni anabolici come GH, testosterone, estrogeni (pillola, terapia sostitutiva per la menopausa), steroidi anabolizzanti. Ma non ha alcun senso ridursi estrogeni o testosterone se si è sani, nella speranza di correre meno rischi.

Nota: questo contributo rappresenta una sintesi del servizio intitolato “della dieta mima-digiuno e altro”, pubblicato su Correre n. 387, gennaio 2017, a firma dello stesso Autore

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