Anno nuovo? Nuovo stile di vita

Anno nuovo? Nuovo stile di vita

Per gli abituali visitatori di Correre.it questo invito sarà forse superfluo, ma qualche loro amico potrebbe beneficiare dei consigli per cambiare radicate abitudini e adottare un nuovo stile di vita con dentro la corsa.

L’obiettivo di chi comincia a correre sarà un nuovo stato di benessere complessivo, da raggiungere in tre mosse:

• il movimento come regola,

• cibi gustosi, ma sani,

• il sorriso come compagno di vita.

Il movimento come regola

Utilizzare l’auto il meno possibile, correre o camminare in ogni occasione per il puro piacere di farlo, salire le scale anche quando sono disponibili ascensori o scale mobili. Concedersi un’ora di passeggio, dopo cena, anche con neve e freddo, sacrificando TV, smartphone e attività social. Giocare con i bambini.

Tutto questo movimento aiuterà a restituire al nostro corpo l’efficienza muscolare e metabolica che lo ha caratterizzato fin dall’età preistorica, quando prese forma la sua natura di animale nato per correre.

Cibi gustosi, ma sani

Obiettivo: scegliere e non subire i cibi di cui ci si vuole nutrire. E una volta scelto il cibo, gustarlo appieno come uno dei piaceri della vita. Vino, cioccolato, caffè e miele non sono cibi da evitare, ma da moderare. Gustandoli, masticandoli, assaporandoli, annusandoli.

Il sorriso come compagno di vita

Cosa sarebbe la vita senza allegria? E la corsa senza allegria?

Corpo e anima li dobbiamo considerare come due parti di un’unica sostanza, il nostro esistere.

Due mani che per applaudire hanno bisogno l’una dell’altra.

Abbiamo avuto la fortuna di aver incontrato la corsa: facciamo lievitare questa fortuna affinché si trasformi in benessere e salute.

Mentre concludiamo questo invito a una vita nuova, pensato soprattutto per chi ancora non corre, ci rendiamo conto che la seconda e terza “mossa” del cambio di vita riguardano anche molti runner consolidati, che si allenano da professionisti ma non mangiano da corridori, o che ci sembrano aver perso il sorriso, per un infortunio (che non capita mai per caso) o per la tendenza a prendersi troppo sul serio.

 

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