La corsa in montagna è il suo terreno di conquista. Nel 2006 l’esordio in nazionale Junior, tra i suoi successi più importanti il titolo iridato sia individuale sia a squadre nel 2013. Su Correre di ottobre vi raccontiamo Alice Gaggi e la sua storia. Sportiva e non.
Correva Alice, fin da piccola. A rincorrere farfalle nei prati e nei sentieri valtellinesi, palestra naturale dei suoi polmoni e muscoli che oggi le consentono divertimento e successi. Già, perché prima delle vittorie per Alice contano il piacere e la serenità. Solo così riesce a vincere. E tanto. Ne ha fatti di chilometri prima di mettersi al collo, nel 2013, quell’abbagliante medaglia d’oro mondiale. Numero uno al mondo. La migliore. Ne è passato di tempo, dalle prime cavalcate nelle campestri alle scuole medie, con l’eccitazione delle prime scarpe chiodate, finché la corsa non si è fatta seria, verso i diciotto anni. Ma ancora oggi lei giura che sia tutto un gioco.
Perché la corsa in montagna?
«Perché ci sono nata. Allaccio le scarpe, chiudo la porta di casa, scelgo il sentiero e in pochi minuti mi ritrovo in posti stupendi. Non conosco le parole noia o monotonia durante la corsa.»
Voglia di maratona?
«Ho 27 anni e prima o poi correrò anche la distanza olimpica, ma al momento non rientra nei miei obiettivi, dovrei stravolgere tutta la mia preparazione. Di sicuro il mio esordio sarà in una grande e importante gara con tanto pubblico e adrenalina, ma non credo che sarà New York, come in tanti mi dicono.»
Capitolo alimentazione, segue quale dieta particolare?
«Mangio tanta frutta e verdura, evito piatti fritti, salati o pesanti, ma non ho restrizioni particolari. Sto attenta, ma la mia dieta è varia e credo equilibrata. Solo a una cosa non posso rinunciare.»
A cosa?
«La torta al cioccolato che preparo personalmente. Forse è questa la mia vera benzina segreta.»
Su Correre di ottobre l’intervista completa a cura di Cesare Monetti