Il progetto 5.30 Run sbarca a scuola.
Al carattere coinvolgente del tour di corse all’alba eravamo abituati, basta riguardare i sorrisi nelle foto di chi c’era. Sgambate non competitive lunghe circa 5 km, organizzate per promuovere l’attività fisica quotidiana e iniziare al meglio la giornata. Per una volta padroni della propria città, riscoprendola in un orario in cui le strade sono libere e si respira meno smog.
Con le scarpette ai piedi e l’occhio ancora un po’ assonnato, bello sentirsi un pochino eroi prima di andare al lavoro.
Se finora la Run 5.30 aveva avvicinato al mondo del running soprattutto neofiti che si concedevano il lusso di un’oretta di sport prima di entrare in ufficio, da quest’anno il duo composto da Sabrina Severi e Sergio Bezzanti strizza l’occhio al mondo della scuola, coinvolgendo attivamente un gruppo di studentesse dell’Istituto Professionale Cattaneo Deledda di Modena.
Il lavoro nelle scuole modenesi era, in realtà, iniziato già nel 2009 grazie alla società sportiva dilettantistica Ginger, presieduta proprio dalla Severi. Grazie alla sensibilizzazione e alla collaborazione degli insegnanti di educazione fisica di diverse scuole superiori modenesi, sono oltre 2.000 gli studenti che hanno già partecipato alla 5.30 della Ghirlandina.
Quest’anno però il progetto sale di livello, coinvolgendo 20 ragazze sinora sedentarie in un programma di 3 mesi di allenamento, dalle 3 alle 5 sedute a settimana, con l’obiettivo di partecipare alla 5.30 di Modena, in calendario il 5 giugno. Si tratta di un progetto pilota, finalizzato a promuovere il benessere quotidiano e abituare a uno stile di vita sano, il tutto grazie alla corsa o, per procedere per gradi, alla camminata.
Alle 20 studentesse di Moda e Servizi sociali viene offerta assistenza gratuita nel campo della nutrizione e della pratica sportiva, in un progetto che vedrà sì il suo step finale nella partecipazione alla 5.30 modenese, ma non il suo momento conclusivo, puntando invece a essere solo l’avvio per l’adozione continuativa di uno stile di vita sano e abituare alla pratica sportiva, in maniera duratura.
Nella prima fase del progetto, presentato oggi pomeriggio, alle ragazze verrà consegnato il kit per l’allenamento, una divisa appositamente disegnata per stimolare il senso di appartenenza. In seguito all’analisi delle singole situazioni, alle ragazze verranno consigliati percorsi personalizzati, in un mix di sedute di allenamento e consigli nutrizionali.
L’educazione fisica, unita a consigli personalizzati sulla corretta alimentazione, assurge quindi al ruolo di palestra formativa per la corretta gestione del proprio corpo. Una trasgressione positiva per questo gruppo di adolescenti motivate, che tra impegni scolastici e prime uscite coi fidanzati, riesce a stare concentrata sulla spiegazione del progetto per quasi 2 ore, senza cedere alla tentazione di distrarsi con lo smartphone. Un ottimo punto di partenza.