Dopo aver partecipato a più di cento tra maratone e ultramaratone, all’età di 95 anni Walter Fagnani ha detto basta e ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Ma, specifica, solo per quanto riguarda le lunghe distanze.
A maggio di quest’anno, a 94 anni e 8 mesi, ha percorso quella che con ogni probabilità resterà la sua ultima 100 km del Passatore percorrendo il tragitto che separa Firenze da Faenza in 18 ore, 15 minuti e 34 secondi, a una media di 5,5 chilometri all’ora. “A 95 anni, si è come neonati – ha detto al Corriere del Veneto – bastano pochi mesi e il fisico reagisce agli stimoli in modo completamente nuovo. Nel mio caso, non può che peggiorare. E anche se nel 2020 mi sentissi in perfetta forma, impiegherei troppo tempo per percorrere il tragitto, rischiando di mettere in difficoltà gli organizzatori”.
Nella sua carriera Walter Fagnani ha preso parte a più di cento tra maratone e ultramaratone e ogni giorno, per mantenersi in forma, con il suo bastone da passeggio si allena nelle colline delle Torricelle, nel veronese, alternando tratti di camminata veloce e tratti di corsa. “Fino a 90 anni, la mattina, facevo il giro dell’intera città. Ma ora mi ci vorrebbe troppo tempo e a mezzogiorno c’è da preparare il pranzo a Lorena, che alla sua età non ci vede più . Quindi mi limito ad andare a comprare il giornale, mi fermo a leggerlo al circolo anziani e poi parto per queste passeggiate immerso nella Natura”.
Noi di Correre ci siamo occupati di lui sia in occasione della 100 km del Passatore del 2018 che in quella del 2015 quando era stato monitorato in corsa da uno staff medico dell’Università di Verona. Pubblicammo i risultati di quel test con un commento dello psicologo dello sport Pietro Trabucchi: “Walter è una specie di patrimonio dell’umanità. È prezioso per tutti noi comprendere quali siano i fattori che gli hanno permesso di arrivare così a questa età: un mix legato all’interazione tra genetica, stile di vita e fattori di personalità”.
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