Il cammino ha in sé un’unicità che lo rende momento di riflessione, proprio perché nella sua velocità di esecuzione non si perde il contatto con se stessi e con ciò che ci sta attorno.
È un diverso approccio con lo sport e la fatica. La fatica, sì, perché senza è impossibile andare ancora di più in profondità nel percorso interiore che è parte integrante del camminare.
La fatica non è solo nel fisico, per i principianti è soprattutto nella testa. Innumerevoli sono le scuse a cui attingere per rinunciare a uscire, ma è risaputo che dopo pochi minuti ci si libera dai freni inibitori della mente. Insomma è più difficile fare i primi 15 minuti che allungare le distanze.
Giorgio Garello ci prende per mano e ci accompagna verso un obiettivo raggiungibile (quasi) a tutti: una 42km a passo di fit-walking. La base su cui lavorare in quest’ottica è di dedicare almeno 3 uscite alla settimana che devono essere di almeno un’ora ciascuna alternate da un giorno di riposo.
Ecco 8 consigli utili per raggiungere il nostro obiettivo:
- Il momento più difficile dell’allenamento è allacciarsi le scarpe. Nulla di più vero, ma i minuti che seguono sono momenti di una intensità emotiva che non ha pari, forse superata solo da ciò che si prova con il primo innamoramento.
- Lo scopo non è quello di cercare la prestazione fine a se stessa, ma di adattarsi gradualmente alla fatica e alla gestione di un movimento che, seppur naturale e a basso impatto, è pur sempre di carattere sportivo e quindi intenso
- Una delle cose più difficili nell’allenamento è darsi delle regole e avere la costanza di perseguire l’obiettivo. È necessario vivere il percorso con serenità, senza sentirsi fenomeni quando l’allenamento sembra facile e leggero né abbattersi se qualcosa va storto
- Come alimentare gli aspetti positivi della sfida? Con la curiosità. Per tenerla viva si può spesso cambiare percorso, magari facendolo al contrario rispetto al solito. Sarà più facile superare i momenti di difficoltà.
- Per mantenere alta la motivazione coinvolgete altri camminatori, cercandoli anche tra quelli con obiettivi diversi. Può bastare darsi appuntamento strada facendo.
- Il gesto corretto aiuta a mantenere il ritmo, a ridurre l’eccessivo spreco di energia con il conseguente risultato di migliorare l’efficienza.
- Inserite un allenamento propedeutico alla famiglia. Si tratta molto semplicemente di condividere delle passeggiate con i propri cari per scaricare la fatica e per condividere il nostro percorso con chi ci sta a cuore.
- Non perdiamo mai di vista l’elemento fondamentale di un camminatore sportivo, che non è la ricerca della prestazione in sé, ma il raggiungimento di un obiettivo importante attraverso il puro piacere di creare un perfetto equilibrio tra gratificazione personale, eleganza del gesto tecnico e una buona dose di disponibilità alla fatica.
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