Fuori dalla finale, ma con onore: Ayomide Folorunso ha superato sé stessa, stabilendo il record italiano nella semifinale 3 dei 400 m a ostacoli: 54”34. Bravo anche l’ottocentista azzurro Catilin Tecuceanu, che con 1’44”83 (primato personale) approda alla semifinale con il miglior tempo di ripescaggio.
Più di così non poteva fare: Ayomide Folorunso ha superato sé stessa, stabilendo il record italiano nella semifinale 3 dei 400 m a ostacoli: 54”34, cioè due decimi “tondi” in meno del precedente limite nazionale di Yadis Pedroso. Un record che non è stato sufficiente, però, ad accedere alla finale del campionato del mondo: quello di Folorunso (5ª nella semifinale 3) è l’undicesimo tempo (8 le atlete che vanno in finale), ma rende l’idea di quali orizzonti possano ancora aprirsi per la non ancora 26enne (è nata il 17 ottobre 1996) allieva di Maurizio Pratizzoli.
Tutta la partecipazione di Ayomide Folorunso ai Mondiali 2022 si è tradotta in un crescendo di condizione e costanza di carattere: dalle buone frazioni nella 4×400 mista alla batteria dei 400 a ostacoli, dove con 54”69 aveva ottenuto il sesto tempo assoluto del turno e si era già portata a 15 centesimi dal primato di Yadis Pedroso.

«Volevo uscire dalla pista sapendo di aver dato tutto: è stata una stagione in crescita e quindi so che questa è soltanto una tappa di passaggio per cose migliori che mi aspettano in futuro. Ho fatto qualche errorino tecnico, perché ho preso qualche ostacolo sul primo rettilineo, ma tutto sommato sapevo che sarebbe stata una bella lotta e sono contenta di essere rimasta lì a combattere con loro. A che punto sono con la mia storia negli ostacoli? Mi sembra di essere ancora all’inizio, è come se li stessi capendo ora, pur facendo ostacoli da quasi dieci anni.»
Ottimo debutto ai Mondiali per l’ottocentista azzurro Catilin Tecuceanu, che con 1’44”83 (primato personale) si è classificato quarto in batteria 5 e approda alla semifinale con il miglior tempo di ripescaggio, nonché quarto miglior “crono” di tutte e sei le batterie.

Le finali della sesta giornata
Gli appassionati di mezzofondo hanno assistito a una delle gare di siepi più spettacolari di sempre, caratterizzata dalla grinta “alla Panetta” di Norah Jeruto, che con 8’53”02 ha portato l’oro mondiale alla sua nuova patria, il Kazakistan, a sole 48 ore da una batteria corsa in modo forsennato sul filo dei nove minuti, senza alcuna necessità di tirare così tanto, visti i distacchi abissali inflitti al resto delle partecipanti. Dopo aver risposto ai ripetuti attacchi di Winfred Mutile Yavi (maglia del Bahrain), negli ultimi due giri Norah Jeruto ha dovuto difendersi dalla marcatura di Werkuha Getachew e Mekides Abebe, che in perfetto “stile etiope” non hanno praticamente tirato un metro, ma nel tentativo di rimanere in scia alla battistrada sono approdate rispettivamente al record etiope (8’54”61, Getachew) e a quello personale (8’56”08, Abebe).

Disco donne – 1. Bin Feng (CHN), 69,12 m; 2. Sandra Perković (CRO), 68,45 m; 3. Valarie Allman (USA), 68,30 m;
3.000 siepi donne – 1. Norah Jeruto (KAZ), 8’53”02;2. Werkuha Getachew (ETH), 8’54”61;3. Mekides Abebe (ETH), 8’56”08;
Gli azzurri in gara
800 m uomini / Batterie – Catilin Tecuceanu, 4°/batteria 5, 1’44”83 (p.b.).
400 hs donne / Semifinali:
• Ayomide Folorunso,5ª/semifinale 3, 54”34, record italiano (precedente: 54”54 di Yadis Pedroso);
• Rebecca Sartori, 8ª/semifinale 1, 55”90;
• Linda Olivieri, 8ª/semifinale 2, 56”04.