Zona mista: corsa in montagna, è dominio Italia

Zona mista: corsa in montagna, è dominio Italia

21 Giugno, 2016

Non ce n’è per nessuno”. Frase che usava spesso l’amico Giuliano Battocletti, ex azzurro fine anni novanta quando in perfetta forma, o quasi, si presentava la via di qualche gara. Onestamente devo ammettere che il ragazzo quando girava, girava forte.

Esaurita la promessa, il “non ce n’è per nessuno” è riferito alla corsa in montagna, specialità lunghe distanze, una sorta di maratona vera e propria con dislivello di 2800 metri. I nostri, tanto per essere chiari, sono andati a vincere il mondiale, in una località abbastanza sconosciuta della vicina Slovenia, piazzando nei primi due posti Alessandro “Rambo” Rambaldini e Marco de Gasperi. Sì, avete letto bene Marco de Gasperi, la quintessenza della corsa in montagna alla stato puro, anche se in via di consunzione (non me ne voglia Marco…).

Una doppietta che sa di trionfo specie, per quel satanasso del loro responsabile delle corse “on the mountain” che non avendo vinto nulla o quasi quando cercava di fare l’interprete, ora si disimpegna come “tutto”, non si può dire CT perché la carica la ricopre Massimo Magnani e non Paolo Germanetto, che tra l’altro se Rambaldini ha 35 anni, De Gasperi ne ha 39 quest’anno e Germanetto non arriva a 40!.

Rambaldini è di Gavardo, centro che sta diventando sempre più noto per il suo meeting, ma vive a Idro in Valle Sabbia. Nella prima parte di gara, teniamo presente che in quel tipo di manifestazioni la fanno da padrone salite e discese e non di certo percorsi filanti come nelle maratone vere e proprie, Rambaldini ha vinto in 3:44’52” davanti a Marco De Gasperi. L’uomo di Bormio, erano ben tre anni che non vestiva la maglia azzurra chiudeva in 3:46’12”, vincendo la sfida per l’argento con lo sloveno Mitja Kosovelj.
L’Italia dominava anche a squadre precedendo Gran Bretagna e Germania. Il podio con loro lo meritano anche gli altri compagni di avventura che sono Ruga, Zanoni e Manzi.

Anche in campo femminile ci si batte alla grande ci ha pensato Antonella Confortola, donna che per una vita ha battagliato d’inverno sugli sci, d’estate nella corsa in montagna. La signora Wyatt (ha sposato Jonathan ex campione del mondo di corsa in montagna), si batte alla grande, cede solo nel finale nei confronti della britannica Conway, ma il suo argento unito alle ottime prestazioni di Francesca Iachemet, Debora Cardone e Barbara Bani permette alle azzurre di salire sul gradino più alto del podio. Un buon viatico in vista dell’Europeo di Arco di Trento del 2 luglio.