In meno di dieci anni, i podisti giapponesi al traguardo di una maratona sono cresciuti di quasi 8 volte, passando dai 74.000 del 2006 ai 576.000 del 2015 e superando gli Stati Uniti. Sempre l’anno scorso, le prime 25 maratone in terra nipponica hanno visto ben 366.066 corridori sulla finish line. Da Tokyo a Osaka, da Yokohama a Naha il Paese del Sol Levante è ormai un riferimento per il running mondiale, da diversi punti di vista. E il fenomeno corsa qui, ben oltre le pure e semplici cifre, si è allargato a vera e propria filosofia di vita. Scopriamo come i nipponici vivono la corsa, attraverso le parole di chi questa parte dell’Estremo Oriente la conosce bene e l’ha visitata. (Franco Fava)
Viaggio, poi, nel cuore della produzione nipponica, dove sono situate le sedi centrali di due colossi della realizzazione di attrezzatura sportiva, Asics e Mizuno, che distano solo 30 km l’una dall’altra. Le abbiamo scoperte e visitate, accolti da alcuni dei più importanti responsabili. E ve le raccontiamo. (Francesca Grana)
La “Maxi” con gli occhi a mandorla, ovvero le più quotate gare di 42 km del Sol Levante, ordinate in base alla classifica 2015 delle maratone con il maggior numero di arrivati (Fonte: Arrs). Per ogni anno indichiamo la posizione in classifica e il totale degli arrivati, evidenziando l’evoluzione dell’ultimo quadriennio. Attenzione a Nagoya, che nell’edizione dello scorso anno ha registrato 17.231 finisher, tutte donne! (a cura della Redazione)
Nota: Questo testo contiene una sintesi del servizio “La corsa in Giappone”, pubblicato su Correre n. 383, settembre 2016, alle pagine 110-123.
Contributi di: Daniele Barbone, Franco Fava, Francesca Grana