Scopritore di talenti della corsa (Moses Tanui, Paul Tergat, Martin Lel, per restare alle stelle di prima grandezza, senza dimenticare Gianni Poli), inventore del Discovery Kenya, il bresciano Gabriele Rosa è stato davvero un esploratore di nuove strade nell’organizzazione dell’allenamento e della vita degli atleti keniani, che con lui per la prima volta (padre O’Connell a parte) sono riusciti a crescere senza bruciarsi, restando radicati sul proprio territorio e funzionando come uno stimolo per le nuove generazioni. Le pagine di Correre la vita contengono tutto questo e offrono al lettore appassionato un posto in prima fila da cui rivivere le sfide mitiche degli ultimi quarant’anni. Su tutte la rivalità Kenya- Gebrselassie, che parte con la scarpa persa da Tanui nella finale dei 10.000 m di Stoccarda ’93 ed esplode nelle puntate olimpiche e mondiali della saga Gebre contro Tergat, highlander del mezzofondo che si sfidano da un pianeta all’altro: cross, pista, maratona.
Imperdibili le pagine del libro in cui sono gli atleti stessi, oltre al loro attuale coach, Claudio Berardelli, a raccontare in prima persona la propria vicenda umana.
L’autore – Gabriele Rosa, specializzato in cardiologia e in medicina dello sport, da più di trent’anni è l’allenatore dei più grandi maratoneti al mondo, ideatore e fondatore del Marathon Center e anima del Rosa Team. Il suo team può vantare sette tra le 25 migliori prestazioni di tutti i tempi, dieci vittorie nella maratona di New York e altrettante in quella di Boston. Sei primati del mondo, 17 titoli mondiali, tre medaglie d’oro olimpiche, quattro d’argento e quattro di bronzo.