Campionati Europei a squadre. Italia settima

Campionati Europei a squadre. Italia settima

27 Giugno, 2017
Davide Re in azione (foto Giancarlo Colombo)

Oggi si disserta sull’Europeo a squadre disputatosi a Villeneuve d’Asq nei pressi di Lilla (Francia) nell’ultimo week end. Inizio col dire che questa formula è tutt’altro che snella. Avere portato i concorsi (lungo, triplo, giavellotto, peso e disco) a solo tre prove, la quarta spetta solo ai primi quattro, è un obbrobrio tecnico, così come i “soli” quattro errori nell’alto e nell’asta. La prova sulla “distanza” di tre giornate è a volte lunga e onestamente anche noiosa, pure per i palati più fini e preparati.

La Coppa Europa di qualche anno fa, meno di due lustri, prevedeva la finale a otto squadre e non a 12 (11 quest’anno per l’assenza della Russia). La manifestazione si svolgeva in due giornate, più intense e interessanti. Con dodici squadre, forse sarebbe opportuno prevedere un cartellone suddiviso in tre giorni (come quest’anno) ma senza le qualificazioni della prima giornata. Insomma questo è un programma che può annoiare, occorre rivederlo.

Veniamo alle gare. Vi sottopongo i titoli dei quotidiani sportivi di lunedì. La Gazzetta dello Sport: “Trost 1,94, Benedetti secondo, in un’Italia minore”. Il Corriere dello Sport: “Italia 7, brutto”. Tuttosport: “E’ un’Italia giovane ma piccina”. Come potete vedere non ci si discosta molto l’una dall’altra nel succo della questione. L’Italia taglia il traguardo finale (somma punteggi uomini e donne) in settima posizione, nella manifestazione vinta dalla Germania.

Il team azzurro guidato da Elio Locatelli orfano di parecchie “punte” Gianmarco Tamberi, Filippo Tortu, Libania Grenot (chissà mai perché…) tanto per fare degli esempi, alcuni dei ragazzi/e impegnati con la maturità aveva nel mirino un sesto posto. Alla fine dei tre giorni il nostro team scivola all’indietro di una posizione, peccato, il sabato (prima giornata di finali) si era al quinto posto. A livello individuale si deve segnalare nell’alto il rientro di Marco Fassinotti (secondo con 2,22), e l’1,94 di Alessia Trost (terza), due notizie abbastanza confortanti.

Sempre per ciò che concerne i piazzamenti l’italo/cubana Santiusti seconda negli 800, così come Benedetti nella stessa distanza e della Pedroso (400hs). Nota di merito va a Daniele Re, nel 400, con un “crono” di 45”56 (terzo) in una specialità che ci vede assai lontana dall’elite non solo mondiale ma anche europea. La squadra, specie nelle staffette, ha presentato atleti non di prima schiera, in più si è aggiunto l’infortunio di Fabrizio Donato nel triplo (vedremo in questi giorni quanto sarà valutata la gravità del danno muscolare e della sua assenza), pertanto mettere fieno in cascina (punti) nella giornata di domenica era assai difficile.

Dulcis in fundo si viene a sapere che Gloria Hooper avrebbe saltato due controlli antidoping e non ha più diritto all’assistenza federale e che il rapporto con Loren Seagrave potrebbe essere finito. Il tecnico allena Libania Grenot, quest’ultima ha deciso di prendersi un anno sabbatico, forse potrebbe dare una mano alla 4×400 ai mondiali di Londra. Anno sabbatico? Si credeva che lo sport, l’atletica in questo caso, significasse gioia, divertimento e soddisfazioni, non essere considerato alla stregua di un lavoro usurante. Lavorare quello sì, stanca….